
Stamattina si dovrebbe aprire il processo a carico del docente
Bologna, 27 febbraio 2025 – Al netto di un rinvio per lo sciopero dei magistrati, si aprirà questa mattina nelle aule del tribunale di via D’Azeglio il processo, con giudizio immediato, che vede imputato un professore associato dell'Alma Mater, accusato di stalking e violenza sessuale aggravata ai danni di un ricercatore.
L’indagine, coordinata dal pm Michele Martorelli e sviluppata dai carabinieri del Nucleo investigativo, è scaturita dalla denuncia di un assegnista trentenne del dipartimento di Scienze biologiche, sporta a fine 2023. Il ragazzo ha raccontato ieri sulle pagine del Carlino di un crescendo di molestie, iniziate con messaggi spinti e foto inopportune e poi sfociati in carezze indesiderate nelle parti intime.
"Mi sono portato tutto dentro per mesi – ha raccontato il ricercatore, rappresentato dall’avvocato Alessandra Pavone –. Non dicevo nulla a nessuno. Ero diventato l’ombra di me stesso. Del tutto succube. Da lui dipendeva il mio assegno di ricerca. Avevo anche iniziato a somatizzare con eczemi e psoriasi. Il professore mi voleva solo per sé. Aveva fatto in modo di isolarmi in dipartimento. Poi il mio ragazzo, che non lo sopportava più, mi ha lasciato. Una mattina di fine ’23 sono esploso".
Il docente, che in questi mesi ha continuato a insegnare, pur con la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima e con il braccialetto elettronico, è difeso dall’avvocato Maria Antonietta La Sala: "La situazione non è così come è stata raccontata", ha spiegato la legale, dicendosi "fiduciosa che tutto si possa chiarire. Lui, ovviamente, è molto afflitto: ritiene di essere vittima di una situazione ingiusta, è una persona nota e tutta questa vicenda lo danneggia e lo fa stare male". L’università finora non ha preso provvedimenti, in attesa che la vicenda processuale si concluda.