
L’inaugurazione con l’editore Persiani, la sindaca Panzacchi e Gianni Morandi, che ha suonato i suoi successi: "Qui per me è iniziato tutto"
Un gioiello che torna alla luce in grande stile. Un pomeriggio eccezionale, quello di ieri, per Monghidoro con l’inaugurazione dello storico Cinema Aurora di via Vittorio Emanuele. Un cinema nato nel Dopoguerra e diventato famoso per aver ospitato i primi passi del giovane Gianni Morandi, prima come ragazzo addetto alle vendite del bar e poi per i primi concerti. Chiuso definitivamente una decina di anni fa, con grande sconforto dei residenti che per una proiezione dovevano andare a Bologna o Loiano, sembrava ormai destinato a un triste epilogo. Era stato, infatti, del tutto smantellato come tante altre monosale di Bologna e provincia. Nel marzo scorso, però, il colpo di scena: è stato acquistato all’asta dall’editore bolognese Paolo Emilio Persiani, grande amante del borgo appenninico, con l’intenzione di rilanciare il cinema. E così è stato: qualche lavoro di ristrutturazione e ieri la platea ha ospitato di nuovo i primi cinefili. Con un’ospite d’eccezione al taglio del nastro: proprio colui che lì mosse i primi passi, il monghidorese Gianni Morandi che è stato accolto dalla sindaca, Barbara Panzacchi.
"Voglio vendere sogni e popcorn", con questa magica immagine Persiani ha parlato per la prima volta dal palco del rinato cinema e ha, poi aggiunto: "L’amore per il cinema l’ho sempre avuto nel cuore ed è stato questo amore a spingermi fin qui. Da domani (oggi, ndr) inizieremo con le proiezioni: prima Biancaneve, il nuovo film, e a seguire il premiato A Real Pain. Siamo associati, infatti, all’Essai e proporremo proiezioni anche di nicchia, oltre a quelle più moderne". Entusiasta la sindaca Panzacchi: "Un manipolo di coraggiosi quelli che, nel dopoguerra, decisero di aprire il cinema Aurora. Altrettanto coraggioso colui che ora ha voluto ridargli anima e vita. Nelle città chiudono i cinema, noi invece li apriamo e vogliamo dare un forte segnale per il futuro dell’Appennino. Qui Morandi cantò le sue prime canzoni, qui si fece conoscere tra un brustulino e un pacchetto di caramelle nelle sale dell’Aurora ed è per questo che averlo all’inaugurazione dell’Aurora, lui l’eterno ragazzo monghidorese, è così importante".
E in una sala gremita di cittadini Morandi, prima intervistato da Valerio Baroncini, vice direttore de il Resto del Carlino, ha, poi, chitarra alla mano, intonato alcuni suoi successi. "Quando si riapre un cinema è sempre un momento importante. Guardare un film a casa è un’altra cosa, solo in una sala si può percepire la vera condivisone: si può ridere in compagnia, condividere l’ansia, la paura" ha dichiarato Morandi.
Zoe Pederzini