GABRIELE TASSI
Cronaca

Res Rubini Bologna: si spegne la musica dopo 50 anni

Chiuderà a fine febbraio lo storico negozio di strumenti in via Marconi. Il titolare: "Restano ricordi indimenticabili, rifarei tutto da capo"

Giancarlo Rubini (a destra) e il figlio Nicholas dietro il bancone del negozio

Giancarlo Rubini (a destra) e il figlio Nicholas dietro il bancone del negozio

Bologna, 7 gennaio 2020 - Quanti di quei volti avrà visto, incollati alla vetrina, accarezzare con occhi sognanti le curve morbide degli strumenti. Giancarlo Rubini, nel 1972, quando assieme al fratello Vittorio decise di aprire un negozio di musica, probabilmente mai si sarebbe immaginato di diventare il punto di riferimento per generazioni di amanti delle sette note. Ma ora chiude, a un passo dal mezzo secolo di attività, Res Rubini, la storica ’bottega’ di via Marconi: troppo forte la spallata inflitta dal Covid, che non ha fatto altro che agevolare una pensione già da tempo nell’aria. "Potessi ripartire da capo rifarei tutto, tale e quale". Lo dice con una generosa dose di emozione Giancarlo, una vita fra gli strumenti, sin dall’età di 10 anni (ora va per i 71), quando gli misero in mano la prima fisarmonica: poi arrivarono la tromba, la chitarra... E quel negozio, aperto assieme ai fratelli Fernando e Vittorio. Fu proprio quest’ultimo a lanciare la carriera dietro il bancone di via Marconi: "Quindici anni più vecchio di me, aveva scelto di fare il musicista, per sfuggire a una vita da contadino. Ci riuscì, e fu persino capace di trasmettere la passione a me". Da una band con i tre fratelli, alla scuola di musica dei Rubini nata nel 1968, fino all’apertura del locale nel 1972. Oggi sono quarantanove anni portati benissimo quelli del negozio. Da quelle vetrine uscirono "sassofoni e clarinetti per Lucio Dalla: per tutti gli anni ’80, complice la presenza di un impresario nelle vicinanze, era fittissimo il giro di artisti qui intorno". Tanto che il negozio aprì anche quattro piccole ’filiali’ in regione, attive fino agli anni Novanta: Imola, Ravenna, Forlì e Rimini. Ma Giancarlo garantisce: "Abbandono solo la vendita degli strumenti, non la passione per la musica. Ogni volta che ho tempo li prendo in mano e comincio a suonare, non si smette mai di imparare". Negli anni, anche il figlio Nicholas e la moglie Cathy hanno speso parte della loro vita in negozio, assieme ai dipendenti Diego Quarantotto e Maurizio Virzì. Proprio quest’ultimo, come tantissimi bolognesi, ha ricordi non solo professionali legati a Rubini: "Entrai qui a nove anni, in cerca della mia prima chitarra. Sono sicuro che nonostante la chiusura, la storia di questo posto non verrà mai dimenticata, per il servizio che ha offerto negli anni e per l’attenzione al cliente". Giancarlo si è dato tempo fino a febbraio: "Cercherò di vendere tutti gli strumenti, da domani (oggi, ndr) inizia la svendita promozionale. Negli anni ho visto colare letteralmente a picco la vendita dei ’fiati’ e il boom delle tecnologie digitali. Ma io sono uno alla vecchia maniera, uno a cui piace vedere gli strumenti veri, faccia a faccia con i clienti. Ora – conclude – spero solo che qualcuno dei miei ragazzi abbia voglia di mettersi in proprio e iniziare una nuova avventura. Io, fra una partita di tennis e un’uscita in bicicletta, sarò sempre disposto a dare una mano. Perché la musica è una passione che non si spegne mai".