REDAZIONE BOLOGNA

Reparti, centinaia di assenze La rivolta del personale

Gli organici degli ospedali decimati da Covid, ferie e malattie varie. I reparti Materno-infantile del Maggiore sono pronti alla mobilitazione

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di Monica Raschi

Tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari sono 291 quelli assenti negli ospedali bolognesi che fanno capo all’Ausl (quindi Sant’Orsola e Rizzoli esclusi), a queste si aggiungono almeno altre dieci donne assenti per gravidanza, di cui solo circa metà sostituite, 50 sanitari no vax anche loro mai sostituiti, più altre assenze per malattie varie e tutte quelle legate alle ferie. Una situazione che sta mettendo a durissima prova la vita lavorativa del personale sanitario, come sottolinea Massimo Aufieri, referente territoriale Uil Fpl Ausl Bologna "e che porta all’accorpamento dei reparti, come abbiamo già visto, mentre altri sono in progetto al Bellaria. Abbiamo situazioni come la Chirurgia del Maggiore dove, a causa delle assenze, chi è presente deve fare turni di 1213 ore: domenica scorsa chi era presente al mattino si è dovuto fermare anche al pomeriggio perché non c’era personale sufficiente. I problemi non solo solo al Maggiore: Porretta, Vergato, Loiano, Imola hanno tutte carenze di figure professionali che vanno dagli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli operatori socio sanitari. Abbiamo suggerito all’Ausl – prosegue – di incentivare l’arrivo in queste zone di personale, magari aiutandoli con l’affitto. Sono sincero, in trent’anni di lavoro una situazione del genere non l’avevo mai vista". Aufieri riflette poi sull’avvio delle vaccinazioni per gli over 60 e fragili: "Ma con quel personale si affronterà questa nuova campagna?"

"Da oltre due settimane il personale deve fare doppie notti, turni lunghissimi e riposi saltati a causa delle tante assenze per malattia. Ma ora nessuno è più disposto ad accettare turni aggiuntivi, nemmeno in pagamento straordinario". A metterlo nero su bianco è lo staff infermieristico del reparto di Terapia intensiva neonatale e neonatologia del Maggiore, in una lettera inviata ai vertici dell’azienda sanitaria. Allarme rilanciato dalla Cisl-Fp. "Il personale è allo stremo – dichiara Michele Vaira, segretario aziendale del sindacato – gli operatori sono al collasso. Da più di venti giorni fanno doppi turni perché oltre alle ferie ci si mette anche il Covid, che colpisce i sanitari e riduce drasticamente l’organico". Nell’incontro del 7 luglio tra sindacati e azienda, la Cisl – come fa notare Maira – aveva sollevato la questione delle "criticità del personale ostetrico, oss e infermieristico di tutta l’area di Ostetricia e Ginecologia, sia del Maggiore sia di Bentivoglio. Se dai vertici dell’Ausl non arriveranno risposte in tempi rapidi, la Cisl è pronta a fare un presidio permanente davanti all’area materno-infantile del Maggiore".

L’Azienda Usl non nasconde la problematicità della situazione e cerca soluzioni per renderla meno difficoltosa: "Presso la Terapia Intensiva Neonatale del Maggiore al momento risultano assenti cinque infermieri a causa di positività al Covid. I turni aggiuntivi, che si sono verificati negli ultimi giorni, sono pertanto dovuti alla durata media di positività del tampone tra i dipendenti pari a circa 18 giorni. A fronte di tali criticità, con l’obiettivo da un lato di garantire la continuità assistenziale ai cittadini attraverso le specifiche competenze professionali, dall’altro non compromettere le ferie del personale, l’Azienda ha riprogrammato le attività della Neonatologia di Bentivoglio per poter recuperare personale infermieristico. In riferimento alle criticità relative al personale ostetrico l’Ausl ha provveduto ad acquisire 14 nuove risorse (4 a tempo determinato e 10 facendo ricorso alle agenzie interinali) di cui 12 sono al momento già in servizio. Si precisa inoltre che le assenze riscontrate non sono relative a pensionamenti, bensì ad assenze per gravidanza o lunga malattia, positività al Covid, congedi e ferie estive".