
Regione e Alma Mater unite per fare fronte al dissesto idrogeologico. Il nuovo accordo quadro appena siglato punterà su tre...
Regione e Alma Mater unite per fare fronte al dissesto idrogeologico. Il nuovo accordo quadro appena siglato punterà su tre direttrici: formazione, divulgazione, ricerca. L’obiettivo è "instaurare un rapporto di collaborazione attraverso uno scambio costante di informazioni e dati". Le tematiche sono la previsione, la prevenzione e la mitigazione dei rischi naturali, nonché degli impatti diretti sulle attività agricole, industriali e sulle infrastrutture critiche. "Dopo tutto quello che è successo, di una cosa siamo convinti: da soli non si va da nessuna parte – puntualizza Michele de Pascale, presidente della Regione –. Desidero ringraziare l’Università per questo ‘patto’: abbiamo l’assoluta certezza che l’ateneo metterà in campo tutte le sue forze e le sue capacità. Come Regione faremo la nostra parte per rendere l’Emilia-Romagna una terra più sicura e resiliente".
A Faenza (Ravenna) è già prevista un’iniziativa di alta formazione per i laureati di secondo livello da giovedì fino al 16 aprile, organizzata dal Dicam (Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali) con alcune giornate aperte ai professionisti gestite in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Ravenna.
"Fin dalla prima alluvione l’ateneo ha messo a disposizione le proprie competenze – chiosa il rettore Giovanni Molari –: c’era un problema di immediata gestione dell’emergenza. Oggi abbiamo esigenze diverse: occorre disegnare un percorso di medio-lungo periodo a 360 gradi con interventi per contenere i problemi, perché non ce la faremo a evitare che piova".
"Il cambiamento climatico richiama l’urgenza di proteggere il nostro territorio – sottolinea il direttore Dicam, Valerio Cozzani –. Il nostro dipartimento ha la responsabilità di formare una nuova generazione di professionisti".
fra. mor.