ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Regionali, l’ala rosso-verde. Clancy sprona la sinistra: "Non siamo al traino del Pd"

La vicesindaca alla prima assemblea regionale di Coalizione civica e delle liste sorelle "No al toto-nomi espressione delle correnti dem, vogliamo essere determinanti".

Regionali, l’ala rosso-verde. Clancy sprona la sinistra: "Non siamo al traino del Pd"

Regionali, l’ala rosso-verde. Clancy sprona la sinistra: "Non siamo al traino del Pd"

"Vogliamo essere protagonisti e incidere sulla proposta politica in vista delle prossime elezioni regionali dell’Emilia-Romagna". La vicesindaca Emily Clancy, ieri all’assemblea regionale di Coalizione civica e delle liste civiche ecosocialiste ‘sorelle’ sul territorio, manda un messaggio chiaro al Pd, dopo gli ottimi risultati ottenuti da Alleanza verdi sinistra alle ultime elezioni Europee. In sintesi: l’ala rosso-verde di un futuro campo largo (o larghissimo) non starà solo a guardare le grandi manovre dell’ex partitone. Ticket in vista, una volta deciso il prossimo candidato governatore del centrosinistra? Chissà. Di certo, Clancy va dritta al punto, anche in risposta ai candidati papabili del Pd testati dal sondaggio di Nomisma: "Si è partiti dal toto-nomi interno alle correnti dem, ma noi lo rifiutiamo in maniera compatta. Prima si parte dal programma e, se ci si trova d’accordo, si possono costruire alleanze, partecipando al contenuto della proposta politica", dice a circa 120 persone alla Casa di Quartiere Katia Bertasi. Morale: il campo largo (per Clancy il perimetro è Pd, Avs e M5s) deve partire da presupposti forti, da temi – abitare, transizione ecologica, sanità pubblica – declinati in maniera chiara. "Noi siamo innovazione, non veniamo da storie decennali di partito, i posti ce li siamo conquistati. Non saremo solo elettori o elettrici di una proposta fatta da altri. Non è più tempo di andare a traino, saremo determinanti", il mantra della vicesindaca, in veste di leader del rassemblement di sinistra. La sintesi, per tutti, sull’onda delle parole di Clancy, è che il "modello Emilia-Romagna ha sì un grande Dna, ma scricchiola sulla sanità, sul contrasto al dissesto idrogeologico e serve mobilitarsi su una nuova legge urbanistica".

La consigliera di Coalizione civica Simona Larghetti insiste sulla mobilità sostenibile: "Nessun approccio morale o ideologico. Serve un vero piano di investimento sul trasporto ferroviario e un trasporto su gomma che eviti lo spopolamento dei paesi appenninici". Capitolo a parte, il Passante. Che, per quanto ’green’, non va giù a Coalizione civica: "Non ci si può basare sui 3,2 miliardi della rete autostradale, da noi deve partire una proposta di transizione ecologica importante", sferza Larghetti. Intervengono giovani consigliere di altre città, esperti, militanti da tutta la regione: quello che si chiede, nella prima assemblea, è di organizzarsi. "Serve un coordinamento delle liste rosso-verdi, così da potersi raccordare con il Pd e il M5s", è l’input che arriva dal palco. Quello che si vuole evitare, è l’esperienza di Coraggiosa, creatura di Elly Schlein, dispersa "perché non ha voluto darsi una forma organizzata".