ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Regionali, la Lega scalda i motori: "Candidato civico? Non è detto. La prima mossa spetta ai partiti"

Il segretario Rancan commenta il sondaggio di Nomisma sulle preferenze degli elettori "Se la poltica si fa da parte dichiara il suo fallimento. Prima il programma, bisogna fare presto. Non conosco Elena Ugolini. Fratelli d’Italia è il partito con più voti, gli spettano onori e oneri".

Regionali, la Lega scalda i motori: "Candidato civico? Non è detto. La prima mossa spetta ai partiti"

Regionali, la Lega scalda i motori: "Candidato civico? Non è detto. La prima mossa spetta ai partiti"

"Se si punta subito su un candidato civico è come dichiarare il fallimento della politica. Un nome civico può allargare, certo, ma si deve partire dai partiti". Il piacentino Matteo Rancan, capogruppo del Carroccio in Regione e segretario della Lega Emilia, per le future elezioni dell’Emilia-Romagna, delinea l’identikit ideale per chi scenderà in campo (con il centrodestra) per il dopo Bonaccini.

C’è chi dice che, in caso di candidatura politica, i nomi papabili sarebbero il suo, Marco Lisei (FdI) e Valentina Castaldini (FI)...

"Non mi sono mai tirato indietro, soprattutto di fronte a sfide avvincenti, e ringrazio chi in questi mesi ha pensato al mio nome. Detto questo, il bene dei cittadini viene prima di ogni ragionamento di partito o personale, quindi aspettiamo le dicisioni ai livelli superiori".

Il sondaggio di Nomisma sostiene che il 38% degli emiliano-romagnoli preferisce un nome della società civile: che cosa ne pensa?

"Potremmo quindi aspettarci un candidato civico da parte del Pd?".

Tutte le strade finora sembrano portare il centrodestra verso una civica, la preside ed ex sottosegretaria di Monti, Elena Ugolini: a che punto siete?

"Ugolini personalmente non la conosco... La scelta del candidato è competenza delle segreterie nazionali, considerando anche il quadro complessivo delle altre Regioni al voto. Ho comunque chiesto di avere il nome il prima possibile".

Crede che, visti i rapporti di forza alle ultime elezioni, toccherà a FdI l’ultima parola?

"Al di là dei pesi politici, sarà necessario fare un ragionamento sulla qualità delle proposte. Ovviamente al partito che ha più rappresentanza elettorale spettano onori ma anche oneri. Cosa che fu anche per noi".

Che tempi vi date per decidere?

"I coordinatori degli altri partiti del centrodestra li sento quotidianamente, le interlocuzioni non sono certo iniziate oggi. Sul candidato presidente – ribadisco – dobbiamo fare in fretta. Ciò che ci preme maggiormente, ancor prima dei nomi, è finalizzare il programma elettorale per cominciare a comunicare agli emiliano-romagnoli la nostra visione per il futuro della Regione. Una Regione più meritocratica, giovane e capace di sfruttare appieno le opportunità offerte dall’autonomia differenziata promossa dal governo".

Nonostante i risultati delle Europee in Emilia-Romagna, crede che la Regione sia comunque contendibile?

"Certo, ogni elezione è una competizione a sé. Le liste della Lega saranno composte da persone fortemente legate al territorio e riconosciute per il loro impegno concreto. Crediamo che questo possa essere un elemento di forza che rende il territorio più contendibile a livello elettorale".

Finisce l’era Bonaccini: pro e contro di questi 10 anni?

"Faccio fatica a trovare dei “pro” concreti, soprattutto dopo l’incredibile dietrofront sull’autonomia, nonostante i numerosi atti votati all’unanimità a partire dal 2017 nella nostra Regione. Oggi abbiamo una regione con un sistema sanitario centralizzato e carente, che la Corte dei Conti giudica insostenibile dal punto di vista economico. Serve più territorialità, più efficienza, maggiore vicinanza al cittadino. Più realtà e meno ideologia in tutti i settori, inclusi montagna, agricoltura, cultura, giovani, attività produttive e case popolari".