REDAZIONE BOLOGNA

Reddito di cittadinanza, furbetti smascherati

Quattro stranieri e un italiano denunciati dagli agenti del commissariato: salgono a 38 i percettori del sussidio colti in fallo

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Cinque furbetti del reddito di cittadinanza scoperti e denunciati dalla squadra di polizia giudiziaria, settore anticrimine, del commissariato di San Giovanni in Persiceto. Si tratta di quattro stranieri e di un italiano che avevano ottenuto indebitamente, presentando false dichiarazioni all’Inps, il beneficio economico. E cosi facendo hanno ottenuto complessivamente circa 16.000 euro. Quattro sono residenti nella provincia di Bologna ed uno nella provincia di Biella e tutti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.

"Le indagini – spiega il vicequestore Gabriella Panarace, dirigente del commissariato di Persiceto –, partite da una segnalazione di una impiegata di Poste italiane, hanno permesso di accertare che i richiedenti avevano istruito le pratiche avvalendosi di patronati convenzionati. E avevano presentato autocertificazioni, dichiarando di essere residenti in Italia da più di 10 anni o di essere stati residenti sul territorio nazionale continuativamente nei due anni antecedenti la presentazione della domanda. Sono i requisiti necessari per rientrare tra i beneficiari del reddito di cittadinanza".

"Queste persone hanno ottenuto somme mensili, variabili in base all’Isee, dai 500 agli 800 euro per un totale percepito di circa 16.000 euro. Dall’attività investigativa è emerso tuttavia che i cinque non avevano maturato i requisiti temporali richiesti dalla norma e, uno di essi in particolare, non era mai stato iscritto in nessun registro anagrafico comunale italiano". Complessivamente, dall’inizio dell’attività investigativa sul tema del reddito di cittadinanza, vale a dire dagli primi mesi dell’anno scorso, il commissariato di San Giovanni in Persiceto ha scoperto 38 persone che indebitamente hanno percepito il beneficio, tutti deferiti all’autorità giudiziaria territorialmente competente per le violazioni previste dalla normativa. Che prevede la reclusione da due a sei anni e la segnalazione alle direzioni provinciali Inps di competenza per l’immediata revoca dell’erogazione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente ricevute. Somme che attualmente ammontano ad oltre 100.000 mila euro.

"L’attività del personale della squadra di polizia giudiziaria, settore anticrimine – aggiunge la dirigente della polizia di Persiceto – testimonia la presenza del commissariato di pubblica sicurezza di San Giovanni in Persiceto sul territorio con particolare attenzione al contrasto agli sprechi di denaro pubblico. Ed alla salvaguardia del sistema assistenziale statale".

Pier Luigi Trombetta