Red Sox-Cotabo, vertenza chiusa. Il tassista bolognese: “Condivido i valori delle coop”

Le strade di Roberto Mantovani e di Cotabo si dividono dopo l’esclusione con una separazione consensuale: “Ci sta a cuore la legalità, proseguirò altrove la mia campagna”. E’ noto in città per pubblicare i suoi guadagni sui social e denunciare i colleghi che non hanno il pos. Non verrà promosso arbitrato

Il tassista bolognese Roberto Mantovani (soprannominato Red Sox), si separa consensualmente dalla cooperativa Cotabo

Il tassista bolognese Roberto Mantovani (soprannominato Red Sox), si separa consensualmente dalla cooperativa Cotabo

Bologna, 3 luglio 2024 – Il tassista bolognese Roberto Mantovani (soprannominato Red Sox) lascia Cotabo. Si conclude così, dopo mesi di polemiche e contrasti, il rapporto tra le parti, dopo la sospensione arrivata a metà maggio. 

Il tassista era noto in città per pubblicare i suoi guadagni sui social e per aver denunciato i colleghi che non accettavano il Pos, ricevendo per risposta gomme a terra e minacce di morte e creando così un clima avvelenato nella categoria. La sospensione, però, non arrivò per la campagna No-Pos ma per il comportamento che il tassista aveva tenuto nel corso dei mesi nei confronti della cooperativa e dei colleghi.

E anche la separazione dalla stessa non sembra riguardare strettamente questa vicenda. "Dopo otto anni, il mio rapporto associativo e professionale con la Cooperativa Bolognese Cotabo può dirsi concluso - il messaggio di Mantovani in una nota all'Ansa - Mi lascio alle spalle l'esperienza in Cooperativa, prendendo atto e concordando che non è possibile proseguire oltre, poiché le divergenze tra me e Cotabo, che hanno portato alla cessazione del rapporto associativo, sono ritenute insuperabili da ambo le parti”.

"Ci tengo comunque a precisare - continua Mantovani - che tali divergenze non riguardano la campagna contro i tassisti No-Pos, che ho avviato anni orsono e che ho intenzione di proseguire. A riguardo, ci tengo a ribadire, come ho già avuto modo di scrivere nel mio libro, che Cotabo ha sempre promosso l'utilizzo degli strumenti tracciabili di pagamento, adottando un metodo particolarmente avanzato di raccolta attraverso le carte di credito e attraverso l'app b-Taxi”. "Del resto, non ho mai voluto colpire la cooperativa, della quale condivido integralmente la carta dei valori, o Legacoop alla quale Cotabo è associata e nell'esprimere le mie critiche mi sono sempre mosso nel solco della legalità, in un contraddittorio che non è mai stato animato da intenti profittevoli o lucrativi. Continuo dunque il mio percorso di tassista, forse scomodo, ma sempre coerente con sè stesso e con i valori di legalità, critica sociale e correttezza che credo mi abbiano contraddistinto in questi anni”, conclude il tassista.

La risposta di Cotabo

Non si è fatta attendere la risposta della cooperativa attraverso una nota: "Cotabo prende atto della dichiarazione diffusa da Roberto Mantovani in merito alla sua esclusione, con la quale vengono definitivamente chiarite le ragioni che hanno giustificato quella scelta, che, come più volte ribadito, nulla hanno a che vedere con le posizioni espresse dall'ex socio in merito all'utilizzo degli strumenti tracciabili di pagamento, alle sue battaglie per la 'legalità' e, in generale, all'operato della Cooperativa”.

“Alla luce di quanto dichiarato da Roberto Mantovani – continua la coop -, in ossequio allo spirito cooperativo che ne indirizza l'agire, Cotabo considera definitivamente conclusa la vertenza con l'ex socio e non promuoverà l'arbitrato volto a riconoscere la correttezza del proprio operato, del resto definitivamente ammessa dallo stesso Mantovani”.