FRANCESCO PANDOLFI
Cronaca

Reclutava operai in nero per la sua impresa edile ad Anzola Emilia: imprenditore agli arresti domiciliari

Il trentenne pagava gli immigrati che reclutava 50 euro al giorno: a condurre le indagini i carabinieri. Le accuse per lui sono quelle di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

I carabinieri hanno arrestato il trentenne per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

I carabinieri hanno arrestato il trentenne per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

Anzola dell'Emilia (Bologna), 3 dicembre 2024 - Indagato per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, un uomo sulla trentina è finito agli arresti domiciliari dopo l'applicazione della misura cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari ed eseguita dai carabinieri della stazione di Anzola.

L'uomo, un trentenne di origine marocchina, titolare di un’impresa di edilizia senza dipendenti, era stato controllato dai militari dell'Arma mentre si trovava alla guida di un autocarro che trasportava cinque immigrati, vestiti con indumenti da lavoro sporchi di materiale edile, riscontrati poi irregolari sul territorio italiano.

Il trentenne ha così ammesso ai carabinieri di aver assunto quegli operai in nero perché aveva difficoltà a trovare lavoratori da assumere con regolare contratto di lavoro. Sono così scattati gli approfondimenti investigativi, svolti dai militari dell'Arma di Anzola e del nucleo ispettorato lavoro di Bologna ed è stato possibile ricostruire il modus operandi del trentenne.

L'indagato reclutava connazionali, per lo più irregolari sul territorio italiano, nelle vicinanze di un bar di Crevalcore, facendoli lavorare alla giornata, all’incirca dalle 8 del mattino fino alle 18, per una paga di 50 euro al giorno. Ricostruzione confermata ai militari dell'Arma da uno dei lavoratori sfruttati.

Per questo motivo, il trentenne, rintracciato dai carabinieri, è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal giudice.