Aumentano le notizie di reato in materia di stalking e maltrattamenti in famiglia e, di conseguenza, anche la richiesta di misure cautelari. A renderlo noto è il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, nella relazione sull’attività della Procura distrettuale nel periodo che va dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023. "Emerge – sottolinea Amato – in particolare per lo stalking, l’aumento delle notizie di reato: 392, rispetto alle 343 del 2022. Allo stesso tempo sono significativamente aumentate, in assoluto e proporzionalmente al numero delle notizie di reato, le richieste di misure cautelari, complessivamente 133, rispetto alle 94 dell’anno precedente. È un numero importante che deve essere apprezzato anche considerando il tipo di misure richieste: ad esempio, 65 divieti di avvicinamento e 40 custodie in carcere".
Per quanto riguarda i maltrattamenti in famiglia, invece, si registra un "significativo incremento delle notizie di reato (852 iscrizioni, a fronte delle 807, 781, 746 e 529 rispettivamente rilevate negli anni 2022, 2021, 2020 e 2019). E però, risulta in parallelo, anche per i maltrattamenti, l’impegno notevole, ma meditato, dell’Ufficio nell’inoltro di richieste di misure cautelari: per i maltrattamenti 201 richieste, a fronte di 171 richieste l’anno precedente".
Secondo il procuratore capo, però, il contrasto al fenomeno "non può essere solo di polizia e giudiziario: senza un intervento culturale lo sforzo pur encomiabile sarà destinato a scarsi risultati. La prevedibilità degli eventi è infatti concetto scivoloso, che non ammette semplicistici giudizi in punto di responsabilità di chi avrebbe potuto e dovuto effettuarlo". Non solo stalking e maltrattamenti. All’interno della relazione sull’attività della Procura distrettuale viene analizzato anche il fenomeno legato all’uso di sostanze stupefacenti. "È possibile leggere – continua Amato – un accresciuto controllo del territorio e una riduzione, sia pure modesta, dei traffici, anche grazie a numerose indagini giudiziarie per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, portate a compimento dalla Dda di Bologna: un numero non comune, spesso trascurato mediaticamente, laddove invece va piuttosto notizia il caso dello spacciatore arrestato e rimesso in libertà".
Il procuratore capo sottolinea poi come l’Ufficio distrettuale si sia molto impegnato nel contrasto al narcotraffico, con gruppi di matrice italiana, albanese, magrebina e recentemente dominicana. Un contrasto che, secondo Amato, "sta cominciando a dare frutti positivi", nonostante l’uso di droghe sia imponente a Bologna come in altri luoghi. "E finché c’è domanda – conclude – ci sarà sempre offerta, quale che siano le risposte delle forze di polizia e della magistratura. Ci vorrebbe una forte risposta culturale e sociale".
Chiara Caravelli