San Lazzaro (Bologna), 18 novembre 2024 – Sì sono dileguati anzi tempo i raver che avevano occupato l’ex Grimeca della Cicogna dalle 22 di venerdì sera. In mille si erano riuniti abusivamente nello stabile abbandonato di San Lazzaro per protestare contro il voto delle regionali. Se ne sarebbero dovuti andare alle 12 di oggi ma molti si sono allontanati nella notte, gli ultimi stamani. Duecento persone, tutte giovanissime (ma non minori), sono state identificate dai carabinieri e verranno denunciate.
Uno slogan: ‘Bologna diserta le urne, scegli Taz’. Dalle 22 di venerdì sera è in atto un rave party all’interno dell’ex stabilimento Grimeca, nei pressi del Famila.
Mentre svariate pattuglie della compagnia dei carabinieri di San Lazzaro presidiavano lo stabile da più di ventiquattro ore, all’interno non si fermava il via vai di gente, di qualsiasi età, di musica e caos: alcune persone si erano anche appostate sul tetto della stabile noncuranti della pericolosità dell’edificio in disuso da anni.
Il tam tam per organizzare l’evento non autorizzato, stando a quanto appreso, deve essere partito qualche giorno fa su alcuni canali di messaggistica istantanea: l’obiettivo quello di manifestare contro il voto per le elezioni del presidente di Regione.
Fuori dallo stabile Grimeca di San Lazzaro sono stati affissi striscioni e manifesti che riportano lo spirito del rave e degli organizzatori: “‘There is no alternative’ tradotto ‘Non esiste alternativa’. Così diceva la conservatrice inglese Margaret Thatcher insistendo su come non ci sia altra scelta al capitalismo – si legge nella ‘chiamata’ all’evento –. E così pure sarà questa domenica elettorale, in cui quella parte di popolazione che gode dei diritti di cittadinanza, sarà invitata da chi governa questo sistema di oppressione e sfruttamento, a ‘scegliere’ quale versione del capitalismo indossare in regione per la prossima stagione. Per quanto ci riguarda a questa tornata elettorale rispondiamo riprendendoci ossigeno e spazio con questa nuova Taz”.
Dall’ex stabilimento, da anni abbandonato, gli organizzatori – lo stesso gruppo che aveva già organizzato eventi analoghi alle ex poste di via Corazza e ai Prati di Caprara a Bologna – si oppongono al “teatrino elettorale che oscilla tra negazionismo climatico e greenwashing” e alle “politiche securitarie, razziste, proibizioniste e repressive che stanno travolgendo le città, contro la legge anti-rave e il nuovo Ddl 1660. Rifiutiamo l’illusione di ‘scelta’ e ‘democrazia’ che dà il voto: all’isolamento della cabina elettorale preferiamo un capannone dove starci tutti”. Per concludere: “Se votare cambiasse qualcosa, sarebbe illegale”.