REDAZIONE BOLOGNA

Rapine e paura in Bolognina, ecco la stretta "Più controlli, telecamere e illuminazione"

Dopo l’allarme sicurezza, prefetto e forze di polizia mettono a punto un piano. Il questore: "Incontrerò i residenti per approfondire"

Migration

Francesco

Zuppiroli

Non ci deve essere spazio, in un affresco cittadino che tende al progressismo più ampio, per la sensazione di non essere sicuri in casa propria. O se non proprio in casa, in strada. Nelle vie del proprio quartiere. Lì, dove anche solo una camminata ’fuori orario’, quando il sole cala e sale il velo buio della notte, non possono e non devono essere ammessi i timori di rimanere vittime delle condotte più abiette. Così come invece in questi giorni è stato per gli abitanti della Bolognina, dopo le rapine violente che hanno avuto come vittime due signore anziane di 85 e 96 anni, con la prima che ha anche rimediato la frattura del femore. Episodi denunciati in questi giorni da il Resto del Carlino e che ora trovano una risposta nel consesso di istituzioni e forze dell’ordine riunitesi ieri in Prefettura.

CONTROMISURE

Più pattuglie, più controlli. E migliori, nel senso: mirati. Non è solo un discorso di quantità di misure per la sicurezza in Bolognina quello che hanno intrapreso le forze dell’ordine convocate a Palazzo Caprara dal prefetto Attilio Visconti. Ma anche e soprattutto di qualità e che "tengano conto dei luoghi in cui i cittadini percepiscono le maggiori criticità nella zona, nonché degli orari ’pericolosi’", come spiegato dallo stesso questore Isabella Fusiello. Ed è proprio per questo che lungo la via tracciata ieri dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si profilano anche "incontri con i residenti della Bolognina – garantisce Isabella Fusiello –, per verificare il loro grado di percezione di insicurezza e sapere dove c’è bisogno di più presenza delle forze dell’ordine. Un impegno che intendo allargare anche ad altri quartieri". Dove c’è bisogno insomma delle future contromisure che le forze di polizia individueranno durante "un tavolo tecnico fissato in Questura per lunedì, proprio sulle attività operative extra da mettere in campo".

SUPPORTO TECNICO

Non solo uomini. Poliziotti, carabinieri, finanzieri. Per la Bolognina i fatti di questi giorni hanno richiesto anche l’impegno in un maggiore supporto tecnico al lavoro degli operatori, che corre lungo il doppio binario della videosorveglianza e dell’illuminazione. "Il sistema di telecamere in Bolognina al momento conta 17 apparecchi – riporta il prefetto Visconti –, in buona parte funzionanti. L’obiettivo è quello di renderle tutte operative e di implementare ulteriormente il numero con altre otto videocamere nei prossimi mesi". ’Occhi meccanici’ e luce. Luce "che l’amministrazione punta a trasformare completamente in forma led – continua Visconti – e che sono certo così non ripresenterà vulnus sotto questo aspetto".

I PERICOLI

Secondo il bilancio emerso dal confronto istituzionale tuttavia il prefetto, nell’impegno ad adottare le dovute contromisure, coglie l’occasione anche per abbassare i toni, garantendo come "il trend dei reati nella zona è stabile e i presidi in Bolognina ci sono. Un commissariato di polizia e ben tre stazioni dei carabinieri. Certamente ci sono alcune situazioni da tenere particolarmete d’occhio, che riguardano ad esempio la struttura delle ex officine Casaralta. Uno spazio su cui vigilare perché, al pari del complesso della Stamoto, ad esempio, può divenire ritrovo di criminalità e punto d’attrazione per il degrado". Una situazione quella delle grandi costruzioni abbandonate della zona per cui "però abbiamo già garanzia di un lavoro congiunto dell’Esercito, polizia e carabinieri per una ciclica sorveglianza", così Visconti, che chiudendo il cerchio sulle prossime mosse nello scacchiere della sicurezza aggiunge: "Ho chiesto al sindaco Lepore anche di ragionare sulla possibilità di rivedere gli orari di apertura e chiusura delle strutture che somministrano alcolici in zona".

LE INDAGINI

Una reazione strutturale quella decisa dalle istituzioni per stroncare sul (ri)nascere la criminalità in Bolognina e scongiurare l’effetto Idra, per cui a ogni malvivente preso se ne ripresentino altri due. Ma parallelamente a questo, ci sono le circostanze che di recente hanno rimesso prepotentemente l’accento sulla zona della città, con il responsabile o i responsabili delle due rapine di inizio settimana sulle cui tracce sono i carabinieri. "Siamo a buon punto nelle indagini per arrivare a prendere il o i rapinatori – così il comandante provinciale dell’Arma, Rodolfo Santovito –. I sistemi di videosorveglianza risultano un ausilio investigativo importante e abbiamo riscontrato elementi comuni tra i due episodi che possono presagire a un unico individuo".

LA VOCE DEL QUARTIERE

"Ho incontrato una delle due vittime delle scorse rapine – ha invece aggiunto la presidente del quartiere Navile Federica Mazzoni –. Questo per esprimerle la mia solidarietà e fare sapere a lei, come a tutti gli abitanti della Bolognina, che il quartiere c’è, è presente insieme alle altre istituzioni perché è il nostro primo obiettivo garantire la sicurezza degli abitanti".