Medicina (Bologna), 6 giugno 2023 – Minacciato con le armi da fuoco, una pistola e un fucile d’assalto, giocattolo, ma senza il tappino rosso. Costretto a consegnare auto soldi e cellulare a quei due giovani a cui aveva gentilmente voluto dare un passaggio.
Storia di una rapina. Il racconto un pensionato derubato da un 18enne e un 19enne, italiani, residenti a Medicina, arrestati dai carabinieri per rapina aggravata in concorso. E’ successo poco prima della mezzanotte del 5 giugno, quando un 68enne, residente a Medicina, si è presentato in caserma, sconvolto e in stato di agitazione, dicendo di essere stato da poco rapinato da due ragazzi.
Tutto sarebbe iniziato con la telefonata di un conoscente, il quale gli ha chiesto se poteva andare a prenderlo con l’auto in via Barbarossa per dargli un passaggio fino a casa. L’anziano, sempre disponibile alle richieste dei giovani del luogo che, invece di aiutarlo, si approfittano di lui perché disabile all’80% e quindi molto vulnerabile, è uscito, ha preso la macchina e si è diretto in via Barbarossa, poco distante da casa sua, dove ad attenderlo c’era il giovane.
Ma in un attimo il normale passaggio in auto si trasforma in una rapina. Il ragazzo ha aperto lo sportello dell’auto, lato passeggero, ed è salito a bordo puntando la pistola al fianco dell’anziano. Subito dopo di lui, il complice, armato di un fucile d’assalto.
Spaventato, l’uomo ha consegnato 200 euro in contanti e il telefonino, il malcapitato è tornato a casa a piedi perché privato delle chiavi dell’auto sottratte da uno dei due malviventi prima della fuga.
Le indagini dei carabinieri
L’uomo si è rivolto all’Arma, e i carabinieri hanno avviato le indagini partendo dall’intestatario dell’utenza telefonica che aveva chiamato l’anziano e hanno scoperto che si trattava di un numero di un 18enne di Medicina, disoccupato e con precedenti di polizia.
Raggiunto a casa dai Carabinieri, il giovane ha ammesso le proprie responsabilità, ‘incastrato’ proprio in quel momento da una videochiamata del complice che si compiaceva e rideva per l’espressione di paura che la vittima aveva fatto durante l’assalto.
Accortosi che l’amico 18enne non era da solo, ma in compagnia di altre persone (i Carabinieri) il complice ha interrotto subito la videochiamata.
Recuperata la refurtiva
I Carabinieri dopo aver recuperato una parte della refurtiva a casa del 18enne, pari a 130 euro, sono andati a casa del complice, identificandolo nell’amico 19enne, anche lui di Medicina e con precedenti di polizia. Di fronte all’evidenza dei fatti, anche il 19enne ha ammesso le proprie responsabilità, restituendo il resto della refurtiva, pari a 70 euro e indicando ai Carabinieri il nascondiglio delle armi, occultate nella siepe di un giardino pubblico. Non è stato possibile recuperare il telefonino del 68enne perché durante la fuga, il 18enne lo ha gettato in un canale artificiale, mentre le chiavi dell’auto sono state rinvenute dai Carabinieri vicino a via Barbarossa. La refurtiva recuperata è stata restituita al legittimo proprietario che ha ringraziato i Carabinieri, mentre la pistola e il fucile, riproduzioni giocattolo prive del tappo rosso, sono state sequestrate e i due giovani portati in carcere.