REDAZIONE BOLOGNA

Rapina la farmacia Ma il titolare lo blocca

Colpo nel pomeriggio alla ’Sacro Cuore’, Penazzi fa arrestare l’uomo dagli agenti

"Quel ragazzo è entrato in farmacia a volto scoperto e poi si è infilato il cappuccio. E già questo dava l’idea dello stato alterato in cui si trovava". È stato il farmacista Paolo Penazzi, tiolare della farmacia Sacro Cuore di via Matteotti, nonché presidente della Zinella Volley, ieri pomeriggio, a far fermare dalla polizia il giovane rapinatore – un 35enne palermitano – che poco prima aveva strappato il registratore di cassa e danneggiato anche la porta a vetri dell’attività. "Il ragazzo è entrato una prima volta dirigendosi verso il bancone e dicendo di consegnargli i soldi in cassa – spiega Penazzi –. Gli abbiamo detto di andarsene. Al che ci ha risposto: ‘Ah sì? Allora adesso torno con la pistola’. E se ne è andato. Salvo poi tornare, un attimo dopo, come una furia e strappare, letteralmente, il registratore di cassa. Poi fuggendo ha anche sbattuto contro la porta a vetri e credo che l’abbia danneggiata". Il farmacista non è rimasto a guardare: "A 72 anni gli sono corso dietro e non l’ho fatto scappare: io e il dottor Ivan Ciacio lo abbiamo visto infilarsi nel giardino della chiesa del Sacro Cuore e nascondere il registratore di cassa sotto un’auto". Quando i farmacisti lo hanno raggiunto, il rapinatore si stava togliendo la felpa e il cappello, nel tentativo di non farsi riconoscere.

"Abbiamo chiamato la polizia, sono arrivate diverse volanti. Lo hanno arrestato subito – continua il dottor Penazzi –. E quasi, viste le condizioni in cui stava, faceva un po’ pena. I soldi, saranno stati un centinaio di euro, li abbiamo recuperati. Il danno più grosso, e quello dà fastidio, è per il registratore di cassa e la porta che adesso sono da sistemare". Non è la prima volta che la farmacia Sacro Cuore finisce nel mirino di ladri e rapinatori: "Questo è il quarto colpo che subiamo – riassume Penazzi –, benché la farmacia si trovi un po’ fuori da quel circuito della Bolognina bersagliato da furti e rapine. L’ultima volta, un paio di anni fa, ci hanno sfondato la vetrina. Dodici anni fa, invece, uno mi ha puntato la pistola e poi mi ha colpito alla testa con il calcio. Ieri, per fortuna, è andata diversamente: ma quel ragazzo, più che un rapinatore professionista, mi è parso uno sbandato, anche in difficoltà".

Nicoletta Tempera