Una storia che ha come protagonista un cane speciale, di quelli che cercano le persone scomparse, fuori o dentro le macerie. Raia aveva solo 6 anni, era un segugio da caccia di razza Rhodesian Ridgeback, addestrato, in forza alle Unità Cinofile da Soccorso della Protezione Civile di Massa Lombarda. Pochi giorni fa è morta per aver ingerito dei bocconi avvelenati. Cristina, la proprietaria, residente a Granarolo , l’ha portata a fare il solito giro pomeridiano in una zona diversa, sull’argine di un canale che scorre nella proprietà di una azienda forestale e venatoria nei pressi di Armarolo.
"Ho liberato Raia che, come sempre, ha corso –racconta Cristina. Dopo due ore dal rientro, si sono manifestati i primi sintomi". Raia ha iniziato a guaire e a paralizzarsi. Cristina l’ha portata subito dal veterinario che l’ha tenuta in rianimazione per 4 giorni, in cui il veleno, già in circolo ha completato la sua azione nonostante le cure costate a Cristina ben 4mila euro.
"Li pagherò a rate – spiega. Ho due lavori, l’attività svolta come volontaria è gratuita. In qualche modo farò. Il referto degli esami tossicologici conferma l’avvelenamento - spiega. Quello che le ha causato la morte è stata una sostanza tossica usata come diserbante in agricoltura. Per questo andrò dai carabinieri di Minerbio a sporgere denuncia". Nel frattempo il dolore è immenso. "Raia ha iniziato l’addestramento quando aveva solo un anno. Ho pensato che il suo fiuto avrebbe potuto essere utile alla collettività. Rubando le ore al sonno, ho deciso di farle fare quel percorso terminato con il superamento dell’esame regionale di protezione civile che l’ha resa operativa nel Soccorso di persone disperse. Ho scelto la protezione civile di Massa Lombarda –continua – perché stavano creando le unità cinofile. Sono molto arrabbiata – confessa. E’ stata una cosa traumatica e violenta. Raia ha sofferto, guaiva intrappolata in un corpo che non riusciva più a muovere". Non è giusto – sottolinea.
I volontari della Protezione Civile di Massa Lombarda sono costernati: "Cinque anni di dedizione al lavoro, di costante impegno per raggiungere un unico obiettivo, quello di mettersi a disposizione della comunità nel bisogno – scrivono. "Questi sono cani che meriterebbero solo tante carezze".
Monia Savioli