
’Raffaella!’: in scena il mito della Carrà
Beatrice Baldaccini, una delle protagoniste del musical italiano, questa sera alle 21 al teatro Duse, è pronta a indossare il caschetto biondo di ’Raffaella!’, show che celebra il mito Carrà, accompagnata da sei ballerini e da cinque musicisti, per la regia di Gabriele Colferai.
Baldaccini, ha affrontato con tranquillità la missione di portare Raffaella Carrà e la sua storia sul palco?
"La tranquillità non è il sentimento che ho provato. Però sottolineo che il nostro è un omaggio. Io ho voluto davvero portare in scena la delicatezza e l’ironia con cui lei faceva tutto. Mi è sempre piaciuto il fatto che sia stata portatrice di messaggi forti per l’epoca, col suo ombelico di fuori, con testi che parlavano di sessualità, sventolando senza problemi la bandiera dei diritti civili. Raffaella era libera davvero".
Con che canzoni di Raffaella Carrà è cresciuta?
"Si tratta di Maracaibo. Quando ero alle superiori, con un amico eravamo all’Isola d’Elba in vacanza e ascoltavamo Maracaibo. Ci mettemmo a fare l’analisi logica della canzone e quando iniziai a studiarla per lo show, mi accorsi di saperla a memoria".
I balletti sono proprio quelli che faceva lei?
"Nello spettacolo ci sono 18 pezzi eseguiti live dalla band, le coreografie sono di Angelo Di Figlia, grande cultore della Carrà che infatti ha proposto alcuni pezzi identici, ma c’è anche una contaminazione con hip hop, house, vogueing. L’eleganza, in ogni caso, è sempre mantenuta. Come nel caso dei costumi per i quali è stato fatto uno studio maniacale".
Quali sono le mosse ‘Raffa’ preferite?
"Il cambré, il colpo di schiena andando in giù con la testa, è proprio il marchio di Raffaella e quello che mi diverte di più"
b. c.