GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Raccolta firme contro la nuova ciclabile di via Frassinago

La nuova ciclabile da Porta Saragozza e via Ca’ Selvatica divide la politica: raccolta firme e proposte alternative

La nuova ciclabile tra Porta Saragozza e via Frassinago divide la politica: raccolta firme e proposte alternative.

La nuova ciclabile tra Porta Saragozza e via Frassinago divide la politica: raccolta firme e proposte alternative.

In via Frassinago arriva anche una raccolta firme. Nei giorni scorsi è stato realizzato il nuovo tratto di ciclabile che va da Porta Saragozza a via Ca’ Selvatica e non sono mancati i contrasti fra le diverse parti politiche.

"Sabato mattina daremo il via a una raccolta firme per chiedere di rivedere questa scelta", annunciano Enrico Cevolani, capogruppo di Fratelli d’Italia nel quartiere Porto-Saragozza, e Francesca Scarano, capogruppo in Comune. I meloniani attaccano i lavori nell’area dedicata agli amanti del pedale, all’interno del tratto che unisce le vie Sant’Isaia e Saragozza, affermando che "la ciclabile in quel luogo è un disagio ai residenti e un danno alle attività commerciali presenti".

Non convince "il recupero di pochissimi posti auto a Porta Saragozza, a fronte dei 30 posti auto e stalli moto persi in via Frassinago. Palazzo d’Accursio così continua la sua politica volta a una sistematica eliminazione dei posti auto del centro storico". Nel 2018, proseguono Scarano e Cevolani, "abbiamo proposto in Quartiere un percorso ciclabile alternativo che attraversava Vicolo della Neve, vicolo Stradellaccio e via del Riccio, ma l’amministrazione preferì continuare sulla propria strada".

Nicola Stanzani di Forza Italia, invece, tenta la via del dialogo con il neo assessore alla Mobilità Michele Campaniello, raccontando la proposta del suo partito: "Trasformare via Frassinago, via Ca’ Selvatica e via Santa Caterina in strade urbane ciclabili, dove c’è priorità per la ciclabilità e si possono mettere i cuscini berlinesi, garantisce il senso ciclabile in sicurezza e in entrambe le direzioni, senza togliere posti auto", chiude Stanzani.

Mentre, "esprime pieno sostegno" all’intervento la Consulta della bicicletta: "Un’opera fondamentale per creare ciclabili connesse, come chiedono tanti cittadini", dicono rispondendo alle dichiarazioni di chi denuncia la presunta pericolosità della nuova ciclabile. "Le loro parole sono un’obiezione strumentale – afferma la ‘coalizione’ delle bici –, perché i rischi derivano dai comportamenti degli utenti della strada, non dalla ciclabile in sé".

Sul tema era intervenuta anche Simona Larghetti (Coalizione civica) lunedì in Consiglio comunale: "In via Frassinago la Zona 30 esiste dal 1989, non dal 2024, ma non viene rispettata. Quella non è una strada di priorità ’dei residenti’, ma di tutti i bolognesi, dove sono presenti tante scuole e vanno considerate le esigenze di tutti: c’è stata la richiesta di un doppio senso ciclabile e ci abbiamo messo 10 anni per arrivarci, ma finalmente si dà una situazione di continuità a tutta la strada".