Dopo il corteo la raccolta di firme. Da domani a Lavino di Mezzo prende il via la petizione contro il piano urbanistico predisposto dal Comune di Anzola che, a ridosso dei confini e di questo popoloso centro abitato diviso tra Anzola, Bologna e Zola, prevede la costruzione di un nuovo ipermercato da oltre 10mila metri quadrati di superficie più di 183 appartamenti e il corredo di oltre 1500 parcheggi e un parco urbano di sei ettari. Quella che ormai viene definita la ‘colata di Lavino’ è prevista dai piani urbanistici vigenti su un’area agricola, oggi seminata a grano, a lato della via Emilia. Piano che ha avuto il via libera per due volte dalla maggioranza del consiglio comunale, inserito nel Piano territoriale della Città metropolitana, che su questo nuovo insediamento si appresta a convocare la conferenza dei servizi, a cui dovrebbe seguire, nell’iter amministrativo, un altro voto decisivo del consiglio comunale di Anzola. Ed è proprio in questa fase che precederebbe il via libera definitivo, che si sono inseriti prima il Pd e poi la Confesercenti che con un comunicato ha sparato a zero sul progetto di nuovo ipermercato.
La prima manifestazione ha raccolto più di cento partecipanti. Il sindaco Veronesi non ha incontrato i manifestanti escludendo la possibilità di una marcia indietro, ma solo minime modifiche migliorative. Ora la compagine del dissenso si presenta composta da cinque gruppi: il Comitato Lavino di Mezzo No Ipermercato, l’associazione Ambientiamoci, l’associazione Malala, Legambiente e Wwf Bologna. Domani nella piazza di Anzola e di Lavino, poi davanti ai supermercati e in altre postazioni volanti inizieranno la raccolta di firme, con adesioni anche online, con l’obiettivo di bloccare il progetto. "Questo progetto va rigettato e la discussione vera con i cittadini va fatta a partire dalle esigenze reali di questa frazione che conta oltre 2mila abitanti, e non dagli interessi immobiliari di un grande gruppo", dicono i promotori.
Gabriele Mignardi