REDAZIONE BOLOGNA

"Qui la casa costa troppo. E tanti infermieri rinunciano"

L'indagine di Fp-Cisl rivela criticità nel benessere lavorativo degli infermieri nelle aziende sanitarie di Bologna, con richieste di miglioramenti e azioni concrete da parte delle istituzioni e delle aziende.

"Qui la casa costa troppo. E tanti infermieri rinunciano"

L'indagine di Fp-Cisl rivela criticità nel benessere lavorativo degli infermieri nelle aziende sanitarie di Bologna, con richieste di miglioramenti e azioni concrete da parte delle istituzioni e delle aziende.

"Siamo trattati come numeri. Costruire un futuro a medio-lungo termine in città è oggi impossibile, tanti infermieri rinunciano alla casa perché costa troppo". È quanto emerge dall’indagine condotta da Fp-Cisl Area metropolitana sul benessere lavorativo nelle aziende sanitarie pubbliche e private. Il report ha coinvolto l’Ausl Bologna, Sant’Orsola-Malpighi, Istituto ortopedico Rizzoli e le strutture sanitarie private, e ha ottenuto 1837 risposte su oltre 2mila questionari somministrati. L’inchiesta ha "ascoltato la voce" degli operatori allo scopo promuovere azioni mirate per il miglioramento del benessere sul lavoro. "Occorre un patto che coinvolga le organizzazioni sindacali, le istituzioni, l’università e le aziende sanitarie, finalizzato a risolvere il problema dell’abitare, migliorando l’attrattività del territorio e dando impulso alle assunzioni", afferma Stefano Franceschelli, segretario generale Fp-Cisl, area metropolitana bolognese. Così, arrivano anche le richieste al futuro assessore regionale alla Sanità: "Serve una figura ‘tecnico-politica’ che privilegi il dialogo e il confronto", dice il sindacato. Il 26% degli intervistati esprime soddisfazione o alta soddisfazione per il lavoro svolto nella propria azienda sanitaria, a cui fa da contraltare il 44% che, invece, si dice insoddisfatto, il restante 30% è neutro. Fra i fattori che influenzano il benessere sul posto di lavoro ci sono i carichi di lavoro (35%), il clima lavorativo (23%), la sensazione di carenze di organico (21%) e l’elevato tasso di ‘turnover’, ovvero il ricambio di personale infermieristico. "Su 300 infermieri che hanno partecipato al bando di luglio di Ausl, sono stati reclutati in 112, con delle cessioni programmate che erano già più di 200 a inizio anno", racconta Michele Vaira, segretario aziendale Fp-Cisl Ausl Bologna. Welfare aziendale che, secondo Franceschelli, "non è abbastanza: più buoni pasto, smart working più accessibile, contributi per asilo nido, e agevolazioni per l’accesso alle prestazioni sanitarie". La politica di Fp-Cisl coinvolge anche gli operatori privati, i quali hanno firmato "l’ultimo contratto collettivo nel ormai 6 anni fa", parla Gianluca Cicatello, segretario aziendale Fp-Cisl per le aziende sanitarie private.

Giovanni Di Caprio