REDAZIONE BOLOGNA

Questi ’Anni incauti’:. Laminarie festeggia

L’associazione compie trent’anni e li celebra con cinque appuntamenti da domani all’11 dicembre.

Lo spettacolo ’Edifici’ che chiude la piccola rassegna al Pilastro

Lo spettacolo ’Edifici’ che chiude la piccola rassegna al Pilastro

Era il 1994 quando iniziò a formarsi l’associazione Laminarie: i primi laboratori teatrali per l’infanzia e la produzione di spettacoli in Romagna, poi l’arrivo a Bologna con ’Lettere al Padre’ di Kafka e l’invito al festival di Mostar subito dopo i patti di fine guerra. Laminarie vinse anche quel festival, e da lì iniziò la lunga attività teatrale a Dom-la Cupola del Pilastro. Oggi l’associazione festeggia questo lungo periodo di attività con ’Trent’anni incauti’, rassegna di cinque appuntamenti che si svolgerà nella loro sede da domani all’11 dicembre. Ad aprire le danze domani alle 20 è l’appuntamento ’Libagioni’, in cui verrà esposta l’installazione ’È tutto qui’, accompagnata da una live performance di Febo del Zozzo. Dopo il brindisi di festeggiamento, alle 21 verrà proiettato, nella cupola del Dom, ’Almanacco’, una sequenza di immagini d’archivio che ripercorre l’evoluzione artistica della compagnia. La serata si chiude con l’incontro ’Pratiche e discorsi per propiziare il lavoro nel teatro’ introdotto da Giorgia Boldrini, direttrice Settore cultura del Comune, e con la partecipazione di artisti, operatori culturali e cittadini.

"Il momento migliore di questi trent’anni è stato indubbiamente la vittoria del Premio Ubu nel 2012, consegnatoci al Piccolo Teatro di Milano: un momento di grande gioia per il riconoscimento a livello nazionale del nostro lavoro" ricorda Bruna Gambarelli, co-fondatrice di Laminarie, che prosegue: "La fatica più grande? Sicuramente le difficoltà economiche: gran parte del nostro lavoro è dedicato alla ricerca di finanziamenti (in aggiunta a quelli del Comune e della Regione)". La rassegna, finanziata dal fondo del Mic direzione generale spettacolo a sostegno degli spettacoli dal vivo nelle periferie, prosegue dal 9 all’11 dicembre con ’Ludo’, laboratorio teatrale dedicato alla relazione con l’infanzia, e si conclude proprio l’11 alle 21 con la presentazione del secondo studio dello spettacolo Edifici, che confluirà nello spettacolo ’Tre vite che non demordono’, al debutto nella stagione 2025–2026, sul tema dello stare in un edificio, nella città e nell’arte.

Alice Pavarotti