ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Il Pilastro secondo Merola: “Non chiamatelo Bronx”

Ospite del nostro podcast, l’ex sindaco racconta il quartiere dov’è cresciuto "Tante realtà sociali e molto verde: un mix che ha aiutato lo sviluppo della città"

Il quartiere Pilastro secondo l'ex sindaco Virginio Merola

Bologna, 16 ottobre 2023 – “Non chiamatelo Bronx o ghetto. I problemi al Pilastro ci sono, ma spesso sono gli stessi che ci sono in altri quartieri". L’ex sindaco Virginio Merola, oggi deputato del Pd, racconta il ’suo’ Pilastro, quando da bambino e adolescente visse tra via D’Annunzio e via Pirandello, arrivato in città da Santa Maria Capua a Vetere, in Campania, per il trasferimento del padre poliziotto.

"Negli anni Sessanta era un quartiere in costruzione e a noi bambini piaceva giocare in mezzo ai cantieri. Un gioco vietatissimo che vedeva contrapporsi bimbi del Sud contro bimbi del Nord...", ricorda Merola.

Ospite del nostro podcast gratuito ’il Resto di Bologna’ (potete scaricarlo inquadrando il Qr code in prima pagina o accedendo alle principali piattaforme, come Spotify, Google e Apple podcast, oltre che, ovviamente, collegandovi al nostro sito www.ilrestodelcarlino.it/bologna ), l’ex primo cittadino ammette le difficoltà di un quartiere difficile – teatro spesso di gravi episodi di criminalità a partire dalla notte più buia, quel 4 gennaio 1991, quando tre carabinieri vennero uccisi dai killer della Uno Bianca – ma guarda anche con positività al futuro.

«Uno dei problemi della zona era che fosse al di là della tangenziale. Fuori dalla città. Uno stigma che, purtroppo, è rimasto... Ma non dimentichiamo anche che il Pilastro ha dato molto allo sviluppo di Bologna, con tante persone, come me, che dal Mezzogiorno sono rimaste qui, mettendo le radici in città", racconta Merola, che proprio da questo quartiere è arrivato sulla sedia più alta di Palazzo d’Accursio, che ha occupato dal 2011 al 2021.

L’ex sindaco vuole andare oltre la narrazione che descrive il Pilastro solamente come un luogo di spaccio di droga ed emarginazione. "Al Pilastro c’è un mix sociale, tante realtà di volontariato, molto verde. E forse non tutti lo sanno, ma il 50 per cento ha la casa di proprietà. Parlare di degrado non aiuta il quartiere".

Guardando al futuro, Merola ammette che serve un piano di investimenti e – dice – "mi auguro che presto venga inaugurata la famosa caserma dei carabinieri bloccata da Covid e appalti".

Infine, un appello. Per il Pilastro, ma in generale per le periferie, spesso alle prese con il nodo immigrazione: "Si investa sulla scuola. L’integrazione parte da lì".

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