Bologna, 14 marzo 2024 – Trovare della droga a Bologna, in particolare cocaina ed eroina, non era così difficile. Dopo lo smantellamento di un ingente giro di spaccio e l’esecuzione di 44 misure cautelari da parte della squadra mobile della polizia, è venuto fuori anche il meccanismo che permetteva alla droga di girare.
In centro storico, infatti, c’era una vera e propria organizzazione: un gruppo criminale composto da ‘capi’ e ‘sottoposti’. I pusher arruolati per girare per la città e vendere la merce, infatti, avevano uno stipendio fisso mensile, tra i 2.000 e i 2.500 euro. Con questa copertura finanziaria la loro attività era garantita: si trattava di far circolare quanta più droga possibile quasi a ‘zero rischi’, quanto meno perché lo stipendio sarebbe arrivato anche in caso di arresto.
Certo, come ha poi rilevato la polizia tramite il blitz e le indagini, la droga veniva nascosta abilmente, non potendo circolare liberamente. È stata trovata sui binari della ferrovia, ma anche in appositi nascondigli, come nei controsoffitti.
C’era poi un’altra banda che utilizzava le piazze come veri e propri punti di spaccio. Piazze che non erano sempre le stesse, proprio per eludere i controlli. Ma con questo metodo l’organizzazione del gruppo garantiva l’azione dei pusher fino a via Saffi o via dello Scalo. La modalità di trasporto delle sostanze? Pochi grammi incelofanati in carta come se fossero delle caramelle, poi i pusher se li mettevano direttamente in bocca.
La riuscita dello spaccio avveniva anche grazie a chi, nonostante fosse stato già arrestato continuava comunque a spacciare. Come il caso di un italiano che nonostante il braccialetto elettronico, è stato trovato a Sesto Imolese con un revolver, 1 kg di hascisc e 300 grammi di cocaina.
Chi sono i pusher
Per sostenere questa ampia rete di spaccio, era necessario anche avere un consistente approvvigionamento: alla cocaina ci pensavano italiani e albanesi, all’eroina i pachistani.
Per il maxi blitz, coordinato dalla squadra mobile della polizia di Bologna, sono stati impiegati 400 poliziotti, oltre che investigatori delle squadre mobili, unità cinofile antidroga, reparto volo e personale della polizia scientifica.
In tutto 28 arresti in carcere, 5 ai domiciliari e, per i restanti 11 soggetti, divieti di dimora e obblighi di dimora a Bologna.