REDAZIONE BOLOGNA

Protesta di Natale, i lavoratori della Pinacoteca contro l’apertura straordinaria

Solidarietà anche “agli sfortunati colleghi assunti dal museo tramite Ales Spache si vedranno trasferire improvvisamente da via Belle Arti anche fuori regione”

Protesta di Natale, i lavoratori della Pinacoteca contro l’apertura straordinaria

Bologna, 25 dicembre 2023 – Protesta di Natale questa mattina sotto al portico davanti alla Pinacoteca nazionale in via Belle Arti. Il presidio è stato organizzato dai lavoratori contro l'apertura straordinaria prevista per le festività natalizie dal ministro Sangiuliano, ma anche in solidarietà “ai più sfortunati colleghi assunti dal museo tramite Ales Spa”.

Protesta dei lavoratori davanti alla Pinacoteca di via Belle Arti (FotoSchicchi)
Protesta dei lavoratori davanti alla Pinacoteca di via Belle Arti (FotoSchicchi)

"Diversi lavoratori della partecipata del ministero della Cultura, infatti - spiegano - si vedranno trasferire all'improvviso da via delle Belle Arti ad altre sedi di lavoro, principalmente fuori regione. La comunicazione del trasferimento imminente è arrivata con pochissimo preavviso (il 19 dicembre) e riguarda otto degli/delle attuali nove dipendenti Ales Spa in forza presso il museo”.

Quattro saranno spostati su Firenze, tre rimarranno in Pinacoteca fino a fine febbraio in previsione di un successivo trasferimento a sede da definirsi, mentre una aveva già visto approvata la propria richiesta di trasferimento a Roma; la nona lavoratrice era a tempo determinato e non vedrà, quindi, prorogato il proprio contratto.

"Appoggiamo la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici. Ci chiediamo quale sia il senso di forzare un'apertura straordinaria a Natale per un museo pesantemente sotto organico, con numerosi posti di responsabili di area e ufficio vacanti nell'organigramma e, all'apparenza, neppure nelle condizioni di poter sopperire alle proprie carenze ricorrendo a personale esterno”, dice Lucrezia Martufi, attivista di 'Mi Riconosci?'. I lavoratori hanno presidiato il portico, appendendo striscioni contro l'apertura e in solidarietà ai colleghi di Ales. Alla fine, raccontano gli stessi dipendenti, “al termine dell'apertura straordinaria il numero totale di visitatori è stato di uno solo. Tutti gli altri, una volta spiegate le ragioni dai colleghi che si alternavano al presidio (una trentina), hanno deciso di rimandare la visita”.