di Monica Raschi
Il piano di riordino dei Pronto soccorso e di tutta la rete di emergenza, fortemente voluto dalla Regione, sarà presentato ai sindaci il 3 agosto e vede la nasci di 14 Cau (Centri di assistenza in urgenza). Un piano che nelle intenzioni vuole alleggerire i Pronto soccorso dei grandi ospedali cittadini, come Maggiore e Sant’Orsola, dove saranno convogliati i casi più gravi e ampliare i punti di emergenza presenti sul territorio per i pazienti con patologie meno complesse.
I TEMPI DI ATTIVAZIONE
Entro dicembre saranno attivati i Cau nelle Case di comunità di Navile (aperta sette giorni su sette per 16 ore), Casalecchio (sette giorni su sette per 12 ore), Budrio e Vergato (entrambi sette giorni su sette e 24 ore di apertura). Entro dicembre 2024 partiranno i centri Palagi (nell’area del Sant’Orsola), Bentivoglio (entrambi sette giorni su sette e per 12 ore), San Pietro in Casale e Crevalcore (sette giorni su sette e 16 ore. Nel 2025-2026, dopo un’analisi di fattibilità, il piano prevede altri cinque Cau: in zona Ospedale Maggiore e nelle Case di comunità Savena-Santo Stefano, Bazzano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena.
CHI ACCEDE AI CAU
I pazienti che hanno le seguenti patologie: dolore addominale di lieve entità con sintomi gastroenterici, nausea e vomito e sindromi gastroenteriche minori, diarrea acuta non ematica; febbre; acutizzazione di stati ansiosi; disturbi anorettali (emorroidarie, ragadi); vertigini di lieve entità; persone con sintomatologia da calcolosi urinaria nota; lombalgia; infezioni del tratto urinario inferioredifficoltà alla minzione; medicazioni e rimozioni punti (turisti e studenti fuori sede); variazione parametri glicemici. Tale casistica, viene specificato, potrà essere integrata sulla base di successivi indirizzi regionali o dell’Ausl.
LE PRESTAZIONI
Nei Cau i pazienti riceveranno le seguenti prestazioni: visita, certificazioni; trattamento farmacologico; prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali; procedure chirurgiche minori (medicazioni); prestazioni che richiedono un servizio di primo soccorso; prelievo per indagini di laboratorio; osservazione post trattamento; imaging radiologico di base; attivazione percorsi di approfondimento diagnostico.
IL RUOLO CHIAVE DEL 118
Per la Regione tra le priorità del 2023 c’è anche l’avvio del potenziamento del 118 con l’introduzione del ’Medico Link, connesso telematicamente con la centrale operativa del 118 e con tutti i mezzi di soccorso, attivo 24 ore su 24 e a disposizione di tutti i mezzi di soccorso del territorio per supportare le centrale del 118 nell’appropriata gestione della assegnazione delle competenze e nella fase di trattamento. ll progetto definisce anche il potenziamento delle ambulanze con infermiere e un ’mantenimento-rimodulazione delle automediche per raggiungere livelli di omogeneità con altre realtà regionali (ad esempio la Lombardia) o garantire il mantenimento di competenze avanzate in pronto soccorso o punti a elevato volume di attività: chi era su automediche a "bassissima numerosità di interventi" può andare in Ps critici.
CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
Della riforma fa parte anche la definizione delle Uca, Unità di continuità assistenziale, una sorta di équipe mobili distrettuali (così vengono definite) per gestire e supportare la presa in carico di persone, o comunità, in condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità e che comportano una comprovata difficoltà operativa e che dovrebbero prendere il via dal 2024.