Raschi
Inaugurato ieri mattina all’ospedale di Budrio, il primo Cau (Centro assistenza urgenza) della provincia di Bologna. Il prossimo sarà quello di Vergato, l’8 novembre. La struttura sostituisce il Pronto soccorso ed è pensata per i pazienti con patologie non gravi, quelli che vengono definiti codici bianchi o verdi.
LA STRUTTURA
Situata all’interno del nosocomio è composta di tre ambulatori dove prestano assistenza due medici della continuità assistenziale affiancati, per il primo mese, da un medico del pronto soccorso e dal team infermieristico. L’accesso è autonomo, nel senso che la persona arriva con mezzi propri e non in ambulanza. Nel Cau sono comunque disponibili l’ambulanza e l’auto medica per i pazienti che si rivelano più gravi e devono essere trasportati in una struttura di emergenza-urgenza. La più vicina a Budrio è il Pronto soccorso dell’ospedale di Bentivoglio. L’obiettivo di queste strutture è dare una risposta completa, chiusa nel giro di poco tempo.
IL PRIMO GIORNO
Nella prima giornata, dalle otto alle 20, sono arrivate 23 persone per effettuare medicazioni, distorsioni, infezioni alle vie urinarie, piccole emorragie, ma anche una patologia cardiaca. Una signora di 76 anni è arrivata con il marito per un malore: è stato effettuato l’elettrocardiogramma e valutata la situazione è stata subito trasferita a Bentivoglio. I pazienti che arrivano, soli oppure con qualche familiare, sono a conoscenza della trasformazione del Pronto soccorso in Centro assistenza urgenza. C’è chi si lamenta "di come si stia trasformando la sanità anche in questa regione", ma anche chi è contento dell’assistenza ricevuta in tempi brevi. Qualche perplessità sussiste relativamente alla preparazione dei medici, ben consapevoli che prima era tutto personale con formazione di emergenza-urgenza, mentre ora deve fare una formazione specifica.
LE PATOLOGIE TRATTATE
Nel Cau le persone ricevono assistenza per patologie non gravi come: lesioni o dolori agli arti, eritemi, punture da insetti, febbre, lombalgia, dolori addominali, lievi traumatismi, ferite superficiali, irritazioni cutanee, dolori articolari o muscolari, coliche, sintomi influenzali, tumefazioni, nausea o vomito, terapie e prescrizioni urgenti, medicazioni e altre prestazioni infermieristiche. Come viene sottolineato, il dolore che la persona avverte deve essere medio-lieve, se è molto forte chiamare il 118. Anche i pazienti che hanno patologie già note come, ad esempio di tipo cardiaco, devono fare riferimento al 118.
LA SFIDA
"Si tratta di un cambiamento importante. Crediamo che alla fine sia un rafforzamento dei nostri livelli di assistenza in questa struttura e che si tratti di un investimento di formazione in giovani medici che lavoreranno qui e poi negli altri Cau della nostra azienda – sottolinea Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl Bologna –. Si parla di giovani medici che sono anche la miglior garanzia di investimento per il futuro di queste comunità".