NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Furti in villa, il capo della Mobile: “Il ladro non è come lo immaginate"

Il dirigente Roberto Pititto parla di “professionisti, trasfertisti e sbandati” sul problema costante dei colpi in abitazione. "Casi in flessione rispetto al semestre precedente, ma l’attenzione è altissima. I cittadini segnalino".

Bologna, 20 dicembre 2023 – Attenzione sì. Allarmismo no. Il fenomeno dei furti in appartamento è una realtà con cui Bologna fa i conti a ogni stagione. E in particolare con l’approssimarsi delle vacanze, con le case vuote, il rischio di una ‘visita’ poco gradita c’è. "Per questo la polizia organizza servizi di controllo appositi, messi in atto proprio per contrastare i reati predatori. E i dati relativi alle denunce presentate a seguito di furti in abitazione, riferibili agli ultimi sei mesi di quest’anno, parlano di una leggera flessione rispetto al semestre precedente", come spiega il dirigente della Squadra mobile Roberto Pititto. Che, con uno sguardo largo sulla casistica bolognese, fornisce una ‘fotografia’ della situazione attuale.

Roberto Pititto, dirigente della Squadra mobile della polizia
Roberto Pititto, dirigente della Squadra mobile della polizia

Dottor Pititto, negli ultimi giorni sono venuti alla luce più episodi di furti messi a segno nella zona dei Colli: come è la situazione?

"In realtà, la maggior parte dei furti che ci vengono denunciati sono commessi in zone cittadine residenziali, della prima periferia. Diciamo che sono colpi meno studiati rispetto a quelli che si verificano nelle ville isolate".

Quindi siamo di fronte a due tipologie di ladri che operano in città?

"Ci sono batterie di professionisti, di solito italiani, albanesi o romeni, che arrivano in città per pochi giorni e si dedicano soltanto a determinati obiettivi ben studiati e preparati. Poi ci sono i ladri ‘improvvisati’ che puntano alla quantità, senza badare alla ‘potenzialità’ dell’abitazione presa di mira".

Se ci vuole del tempo a preparare un colpo, dove si appoggiano questi professionisti quando vengono in trasferta?

"Hanno spesso dei basisti, di solito persone incensurate, che vivono in città o anche in provincia. Si appoggiano da loro, nei giorni necessari a portare a termine il lavoro. Per questo è fondamentale che le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini siano tempestive. Il rischio, altrimenti, è che queste persone, dopo i furti, si allontanino anche dal territorio nazionale".

La vostra ultima operazione, che ha portato all’arresto di due topi d’appartamento ritenuti responsabili di almeno sei colpi, è partita proprio da una segnalazione.

"In questo caso, ma in generale è così, l’impegno civico è una grandissima risorsa per il nostro lavoro. Segnalazioni tempestive ci permettono di attivare servizi nell’immediato. Così riusciamo a rintracciare le auto, sempre intestate a prestanome e di grossa cilindrata, su cui si muovono queste bande e arrivare a chi le compone".

Nell’ultimo caso, avete preso un neomaggiorenne.

"Il ‘turnover’ è costante. Spesso fermiamo incensurati e giovanissimi, arruolati nelle batterie. Devono essere atletici, preparati fisicamente, per le ‘sfide’ che gli si propongono. Non si deve pensare allo stereotipo del ladro: quando queste persone vanno in sopralluogo nei condomini o nelle strade scelte, sono sempre ben vestite, distinte. Per questo è sempre bene, quando ci sono degli sconosciuti che si aggirano nei palazzi, segnalarne la presenza al 113".

La prudenza come strumento di autotutela.

"L’attenzione è fondamentale. Anche le abitudini devono andare in questo senso. Spesso, quando andiamo su un furto, ci troviamo di fronte ad abitazioni forzate in maniera facilissima. Bisogna rendere la vita difficile ai ladri. Chiudere bene gli infissi, la porta a più mandate, dotarsi di un sistema di allarme e di telecamere. Perché, come dicevo, ci sono ladri e ladri. A volte per evitare brutte sorprese, basta un po’ di prudenza in più".