FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Procuratore, sfida a due. Scelti la veterana antimafia e il pm di Messina Denaro

Paolo Guido e Rosa Raffa votati dalla Commissione del Csm per guidare la città. Lui a Palermo coordinò le indagini che portarono alla cattura del super boss. Lei ha guidato inchieste sulle cosche. La parola ora spetta al plenum .

Paolo Guido è attualmente procuratore aggiunto a Palermo; Rosa Raffa, in magistratura dal 1989, è aggiunto a Messina

Paolo Guido è attualmente procuratore aggiunto a Palermo; Rosa Raffa, in magistratura dal 1989, è aggiunto a Messina

Bologna, 21 febbraio 2025 – Paolo Guido e Rosa Raffa. Sono questi i due nomi in lizza per il posto di procuratore capo a Bologna, rimasto vacante da quando, la scorsa estate, Giuseppe Amato si è trasferito a Roma per assumere la carica di procuratore generale nella Corte d’appello.

Candidati alla Procura di Bologna

Le due proposte dalla quinta Commissione del Consiglio superiore della magistratura, presieduta dall’ex deputato e consigliere laico Ernesto Carbone, sono relative ad altrettanti procuratori aggiunti: Guido, che attualmente è in carica a Palermo e ha ottenuto i tre voti di Eligio Paolini, consigliere togato esponente di Magistratura indipendente, dello stesso Carbone e di Claudia Eccher, eletta in quota Lega, e appunto Raffa, ora in organico a Messina. Tre voti anche per lei: quelli di Michele Forziati (Magistratura democratica), Domenica Miele (pure Md) e Maurizio Carbone (Area).

Le due posizioni dovranno dunque essere valutate dal plenum del Csm, che ha un minimo di quattro settimane e un massimo di sei per riunirsi e decidere: dunque, indicativamente, il prossimo aprile via Garibaldi – dove finora ha tenuto le redini il procuratore aggiunto più anziano Francesco Caleca, in qualità di facente funzioni – avrà un nuovo vertice.

Il profilo dei candidati

Paolo Guido, 56 anni e originario di Acri (Cosenza), ora procuratore aggiunto a Palermo, ha un curriculum in cui spicca in particolare un fatto: fu lui a guidare e coordinare le indagini che culminarono nella cattura del boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, latitante per trent’anni, nel 2023. Poco tempo dopo l’arresto del super latitante, Guido lasciò la Direzione distrettuale antimafia in favore del dipartimento dei reati contro la pubblica amministrazione, a coordinare l’apposito gruppo specializzato.

Rosa Raffa, classe 1961, è invece procuratrice aggiunta a Messina, ed è stata la prima donna a entrare negli organici della giustizia di quel distretto. Reggente della locale Dda, da anni è impegnata nella lotta alle mafie in Sicilia e, oltre ad avere un’anzianità maggiore rispetto a Guido, essendo entrata in magistratura nel 1989, ha alle spalle anche la guida di una Procura, seppure piccola (tre pm appena), quella di Patti, nella città metropolitana di Messina, per otto anni. All’attivo ha inchieste sulle cosche tirreniche, sull’omicidio di Graziella Campagna e del giornalista Beppe Alfano.

Contesto delle nomine giudiziarie

Originariamente erano 15 i nomi in lizza per ricoprire la posizione di capo del distretto bolognese, e tra questi compariva anche quello dell’attuale facente funzioni Caleca, poi la corsa si era ristretta a cinque (oltre ai due attualmente in lizza, anche Paolo Ielo, sostituto a Roma, Alessandra Dolci, Dda di Milano, e Monica Garulli, capo di Ancona), tutti profili legati alla lotta alla criminalità organizzata. Un tema del resto caldissimo per la Procura di Bologna, che ha competenza distrettuale sull’Emilia-Romagna, che di processi di ’ndrangheta soprattutto, da Aemilia in giù, tragicamente ormai se ne intende.

Restando in tema di nomine, ieri la stessa Quinta Commissione del Csm ha proposto all’unanimità come nuovo presidente di Sezione della Corte d’appello di Bologna, settore penale, Domenico Pasquale Stigliano.