Presidio sull’Idice: "Il guado non si tocca"

Manifestazione dei residenti per contestare la demolizione del passaggio sul fiume realizzato per rompere l’isolamento dopo l’alluvione

Presidio sull’Idice: "Il guado non si tocca"

Presidio sull’Idice: "Il guado non si tocca"

"Il guado non si tocca". Poche, chiare parole scritte su uno striscione raccolgono la voce dei residenti di Monterenzio che, in nome della sicurezza della comunità, stanno difendendo da settimane il guado costruito dai ‘magnifici sette’ imprenditori locali quando, dopo l’alluvione, la Sp7 Idice era distrutta dalle frane. Ora che la provinciale sta per riaprire a doppio senso la Regione e il Codacons hanno comunicato con fermezza che il guado va smantellato perché a rischio in caso di alluvioni venture, ma i cittadini non ci stanno.

A parlarne, durante un sit-in di protesta organizzato sul guado, è Renato Pagani, storico cittadino nonchè uno dei costruttori del guado: "Faremo un esposto e lo faremo presto: alla Prefettura, al generale Paolo Francesco Figliuolo e anche alla Corte di Conti. I motivi principali sono due: in primo luogo, e lo vedrebbe anche un bambino, loro hanno intenzione tra pochi giorni di riaprire a doppio senso di marcia la Sp7 perché la carreggiata è viabile. Peccato che la montagna e le pareti rocciose ai margini della strada, sia a valle che a monte, non siano state affatto messe in sicurezza mediante nessuna struttura di contenimento. Questo significa che sono pronte a sbriciolarsi anche solo con un accenno di pioggia". E se questo dovesse succedere e il guado fosse stato abbattuto? "Nessun mezzo, neanche quelli di pubblica sicurezza, sarebbe in grado di transitare e saremmo punto a capo in piena emergenza. E le responsabilità in quel caso saranno tutte a capo dell’amministrazione – prosegue Pagani –. Tengo, poi, a specificare che per la demolizione del guado serviranno 100mila euro, molti di più di quelli serviti per costruirlo e questo il motivo dell’esposto che faremo alla Corte di Conti. Il sindaco Ivan Mantovani, poi, nell’ultimo consiglio comunale, ha specificato che sapeva già che, riaperta la Sp7, avrebbero fatto demolire il guado, quindi ci chiediamo: perché farcelo costruire con ingente dispendio di risorse, viabile a doppio senso, più ampio di un guado normale e in cemento armato? Qui ci vogliono prendere in giro. La verità è che il guado non lo volevano dall’inizio perché volevano un ponte Bailey". Pagani e i cittadini presenti allora aggiungono: "Bene il ponte Bailey. Lo vogliono? Se lo facciano costruire. Ma il guado è una seconda via fondamentale per il paese e deve rimanere almeno finchè nessun altra alternativa è stata realizzata e messa in piedi. La Sp7 non è in grado di resistere, per come sono stati fatti i lavori, a quanto succederà in autunno. E qualunque cosa succeda sarà responsabilità delle istituzioni".

Zoe Pederzini