GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Presidio in stazione a Bologna: in centinaia dopo la morte sui binari dell’operaio

La manifestazione organizzata dai sindacati a sostegno di una maggiore sicurezza sul lavoro. Anche le istituzioni hanno risposto all’appello e hanno partecipato 46 comuni del territorio

Bologna, 8 ottobre 2024 – La pioggia scrosciante che si è abbattuta sulla stazione non ha fermato le centinaia di lavoratori presenti al presidio a sostegno della sicurezza sul lavoro, dopo la morte, nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 ottobre, di Attilio Franzini, travolto da un treno a San Giorgio di Piano mentre stava lavorando alla manutenzione dei binari della ferrovia. "Le morti sul lavoro sono stragi sempre più continue e costanti – parla Michele de Pascale, candidato presidente per il centrosinistra alle regionali di novembre –. Dobbiamo fare in modo che non accada mai più".

Il presidio in stazione a Bologna per chiedere più sicurezza sul lavoro. Nel riquadro: Attilio Franzini
Il presidio in stazione a Bologna per chiedere più sicurezza sul lavoro. Nel riquadro: Attilio Franzini

Così anche le istituzioni rispondono all’appello sindacale e al presidio hanno partecipato 46 comuni del territorio. "Da oltre 30 anni – parla Paolo Crescimbeni, sindaco San Giorgio di Piano – abbiamo la stessa statistica di morti sul lavoro: oltre 1300 l'anno. Questo è inconcepibile". Insieme a de Pascale e ai sindaci di diversi comuni del territorio, vi è stata la presenza dell’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla e di rappresentanti del Comune e della Città metropolitana. "Non possiamo più accettare che tutto questo venga etichettato come una tragica fatalità: è la conseguenza di scelta politiche che mettono il profitto al di sopra della sicurezza", attacca Emily Clancy, vicesindaca.

Centinaia di persone hanno partecipato al presidio in stazione a Bologna (Foto Schicchi)
Centinaia di persone hanno partecipato al presidio in stazione a Bologna (Foto Schicchi)

Lo sciopero

In concomitanza col sit-in vi è stato anche lo sciopero di due ore proclamato da Cgil, Cisl e Uil Bologna e le categorie confederali. "Queste morti sul lavoro non sono una fatalità, sono un rischio calcolato figlio di un modo sbagliato di fare impresa", dice Michele Bulgarelli, segretario Cgil Bologna. Invece, "occorre fare squadra anche a livello locale", secondo Enrico Bassani, segretario Cisl Bologna. Prende la parola anche il segretario di Uilm Bologna, Stefano Lombardi. "Quanto è accaduto è l'ultimo episodio di una serie di omicidi collettivi". E "serve proteggere, sia in salute che in sicurezza, i lavoratori di tutte le aziende", racconta Aldo Cosenza, segretario regionale Fit. In rappresentanza di Fiom Bologna, ha parlato il suo segretario Simone Selmi: "Questo sistema economico scarica tutto sui lavoratori". I manifestanti hanno poi invaso l'ingresso della stazione con i fischietti, usati "per scuotere le coscienze", dicono gli operai.