Presidente, quali emozioni avete provato durante la cerimonia?
"Sensazioni positive. La nostra banca nasce in questo territorio, quello tipico delle casse rurali, dalla fusione di tre pilastri: la Bcc di Castenaso, la Cassa rurale di Monterenzio e la Bcc Alto Reno. Essere presenti sul territorio per noi è fondamentale da sempre: abbiamo la volontà di lavorare per il bene delle persone, reinvestendo gli utili a favore della comunità". La Banca di Credito Cooperativo Felsinea è un’eccellenza locale fin dal 1902, come ricorda il presidente Andrea Rizzoli: oggi, dopo oltre 120 anni di storia, conta 22 filiali tra Bologna e Modena, oltre 12mila soci, più di 36mila clienti, 171 dipendenti, un patrimonio netto di 113 milioni di euro e masse amministrative e intermediate che sfiorano i due miliardi e mezzo.
Cos’altro vi contraddistingue?
"Le Bcc hanno la peculiarità, quando fanno utili, di reinvestirli nel territorio. Noi puntiamo molto anche sulla cooperazione, sulle relazioni e sulla solidarietà".
Concorda con le parole del presidente Veronesi?
"Il principio è giusto e ci riguarda: i nostri dipendenti sono figli del territorio, arrivano in banca molto giovani e rimangono con noi per tutta la vita. Questo significa rafforzare ancora di più quel legame attraverso un contatto diretto che avviene ogni giorno, non solo ai nostri sportelli".
Che intende?
"Lavorare in una Bcc significa avere a che fare con persone che vedi al bar, al ristorante, a messa o a prendere i figli a scuola. C’è un momento di confronto costante e quotidiano, che non riguarda solo le operazioni bancarie".
fra.mor.