Contratto a tempo indeterminato e alloggi per giovani rifugiati. Questi i cardini del progetto di welfare abitativo voluto da Renner Italia, colosso bolognese delle vernici con sede a Minerbio che "se il sistema produttivo del Paese vuole reggere, bisogna smetterla di pensare all’immigrazione come emergenza: è un’opportunità". A dirlo è Lindo Aldovrandi, amministratore delegato dell’industria di vernici. "Le imprese fanno fatica ad assicurarsi operai indispensabili alla produzione- spiega- gli italiani non ne hanno più voglia, nonostante da noi le condizioni siano molto più vantaggiose di quelle previste dal contratto nazionale della chimica. Allo stesso tempo, però, ci sono persone che fuggono da guerre e povertà. È gente che chiede la possibilità di lavorare. Basta fare due più due".
Domanda e offerta. Ed ecco dunque il progetto con i Salesiani di Castel de’ Britti: a San Lazzaro c’è il Cnos-Fap Salesiani, centro di formazione professionale per operatori del legno, con cui Renner Italia collabora da anni. "Quando mi hanno contattato per sapere se ci fossero allievi disponibili a lavorare per Renner - racconta Carlo Caleffi, direttore dell’Opera Salesiana di Castel de’ Britti -, ho subito realizzato che era una preziosa opportunità. Siamo impegnati quotidianamente nella formazione di qualità e riusciamo a inserire molti validi elementi nel circuito del lavoro, ma il problema principale è quello abitativo. L’affitto resta inaccessibile. Per questo, quando Renner mi ha contattato, ho suggerito di farsi carico del problema e di avviare un innovativo programma di welfare abitativo".
Saranno otto i primi alloggi. Nel primo semestre del 2025 arriveranno altri due ragazzi dal centro salesiani di San Lazzaro. "Ho suggerito a Renner di farsi pagare un canone sostenibile, di carattere simbolico, perché i ragazzi devono avere chiaro che è un affitto e che si tratta di una tappa provvisoria. L’obiettivo è che presto siano in grado di stare in piedi da soli, di trovarsi una casa e di lasciare il posto alle nuove leve bisognose", racconta Caleffi.
"Il progetto è ambizioso - conclude il manager di Renner Italia, Lindo Aldrovandi -. Siamo convinti che questo modello funzioni".
Il primo assunto è stato Sulayman Waggeh, nato in Gambia nel 2005. A novembre sarà il primo a occupare i nuovi alloggi previsti da Renner per i futuri dipendenti rifugiati che arriveranno dai Salesiani. Oggi Sulayman confeziona i colori di Renner Italia.