AMALIA APICELLA
Cultura e spettacoli

"Porto sul set le lezioni di Pupi Avati"

Romano Reggiani, oltre che nel film ’L’orto americano’ è nel cast del ’Gattopardo’: "Produzione enorme"

L’attore bolognese Romano Reggiani nella serie tv è il conte Cavriaghi, garibaldino (Netflix / foto di Lucia Iuorio)

L’attore bolognese Romano Reggiani nella serie tv è il conte Cavriaghi, garibaldino (Netflix / foto di Lucia Iuorio)

In questi giorni Romano Reggiani, attore bolognese, 31 anni, attraversa grandi e ‘piccoli’ schermi. È al cinema, diretto da Pupi Avati, nel film L’Orto Americano, e veste i panni del conte Cavriaghi nel Gattopardo del regista inglese, che per un paio di settimane è stato il primo titolo tra le serie tv di Netflix. Il tutto mentre porta avanti come cantante e musicista con la sua band il ‘Bob Dylan Tribute’ nei club. Nell’horror del regista bolognese, Reggiani interpreta il pubblico ministero. Sì, perché ne L’Orto Americano, ambientato a Bologna nel ’45, un giovane si innamora di un’infermiera americana. "Un’esperienza bellissima – racconta Reggiani –, la terza assieme a Pupi Avati".

Ha detto che Avati è come se avesse una bacchetta magica quando dirige… "È un regista che riesce a trovare un grande equilibrio sul set, lo rende un ambiente familiare. Dà a tutti i personaggi eguale importanza e valore, è qualcosa di molto raro".

Non esistono gerarchie? "Esatto. Pupi ti riportandoti a una semplicità essenziale, senza troppe sovrastrutture. Ha tutto sotto controllo, sa cosa gli serve, senza il bisogno di girare tanti take".

Anche sul set del ’Gattopardo’ ha fatto riferimento gli insegnamenti di Avati? "Sempre. Quando recito penso ai consigli che mi ha dato Pupi. Quello del Gattopardo era un set immenso, una produzione hollywoodiana. C’era il rischio di perdersi dentro una macchina gigantesca".

Cosa le ha fatto più effetto di una produzione tanto grande? "Il centro di Palermo, chiuso per settimane per noi, tutti con indosso costumi risorgimentali. È stato un tuffo nel passato, agli anni Sessanta dell’Ottocento".

Interpreta il conte Cavriaghi, garibaldino amico di Tancredi (Saul Nanni)… "Ruolo che nel film di Luchino Visconti fu di Terence Hill. È un personaggio chiave nei primi episodi, che aiuta la figlia del principe Salina, Concetta, interpretata da Benedetta Porcaroli. Ho recitato al fianco di Alessandro Sperduti, mio carissimo amico, con il quale ho lavorato anche in ‘Dante’ di Pupi Avati". Si è ispirato al conte Cavriaghi di Terence Hill? "No, la serie tv è molto diversa dal film, si basa molto sul romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Difatti il mio ruolo nella serie non è stato ampliato, purtroppo, come invece fa Luchino Visconti nel suo film".

Il suo primo approccio alla recitazione è avvenuto in oratorio? "Sì, è vero, a Corticella. Ho iniziato da bambino a frequentare un corso di teatro e ho avuto la fortuna di girare, negli anni successivi, tanti cortometraggi con i miei amici, alle medie e poi alle superiori, finché non sono entrato al Centro Sperimentale di Cinematografia, nel 2012".

Adesso a cosa sta lavorando? "Al mio secondo cortometraggio da regista, prodotto da Aleo Film, che tra poche settimane girerò proprio a Bologna. Tra non molto sarò anche su Canale 5, in ‘Alex Bravo’, serie tv con Marco Bocci, diretta da Beniamino Catena".