Bologna, 18 marzo 2023 – A Bologna quando piove non usiamo l'ombrello. E questo è possibile grazie ai nostri identitari Portici, Patrimonio Mondiale Unesco. Ma mantenerli integri, vivi e puliti è una battaglia che si combatte da molto tempo in città. Di questo e della loro conservazione storica e culturale si è parlato oggi al convegno 'La sfida dei Portici di Bologna: strategie di collaborazione per la difesa del nostro patrimonio', organizzato da Lions Club Comitato Portici.
L'incontro a Palazzo Magnani, moderato da Luca Orsi, giornalista del Carlino, si delineano i punti cruciali della tutela e della lotta al vandalismo grafico sui Portici. "A volte i Portici si danno per scontati - dice Marco Vagnerini, Lions Club-. È servito porre attenzione sul tema, per legarlo alla personalità dei bolognesi. Bisogna trovare un modo per garantire la sicurezza dei Portici". E per farlo, è indispensabile il lavoro congiunto tra enti, associazioni e amministrazione comunale. Un'intesa che c'è ed è visibile sul campo: "I Portici sono uno spazio urbano, che ha un animo vivo ed è scheletro della città - spiega Valentina orioli, assessora con delega alla valorizzazione dei beni culturali e portici Unesco -. Siamo preoccupati per la manutenzione, ma c'è qualcosa a monte: occorrono strumenti per la conservazione, che in Italia abbiamo, ma dobbiamo ricordarci che la pace è una condizione per conservarli. La possibilità di avere uno scambio culturale e di riconoscere la diversità sono condizioni di valorizzazione. In questa prospettiva, il nostro piano di gestione integra aspetti manutentivi con percorsi educativi e di valorizzazione culturale, ed è un piano di collaborazione cittadina".
E il tema manutentivo e di tutela contro atti vandalici non è affare da poco, come precisa Simone Borsari, assessore alla manutenzione e pulizia della città: "Appena ci sono segnalazioni di scritte ingiuriose interveniamo anche su proprietà private. Stiamo ingaggiando sempre più i proprietari privati, stimolando la cura dei beni". "Il nostro lavoro ha cambiato volto in via del Pratello - continua Borsari-. E stiamo facendo lo stesso all'ex ghetto ebraico. Sul vandalismo grafico incidono anche le manifestazioni. Ma è importante anche il lavoro con artisti attivi nel mondo della street art: è stata attivata una commissione di esperti che decide e controlla la lotta al vandalismo grafico, preservando le opere di arte pubblica".
Alle parole degli assessori si aggiungono quelle di Matilde Madrid, capo di gabinetto con delega alla sicurezza, che riflettono sulla relazione tra vandalismo e sorveglianza: "Non sempre è riconoscibile l'imbrattatore attraverso le videocamere - spiega-. I writers denunciati sono pochi, e alcuni sono collegato a eventi che si creano in città, collegati ad altre violazioni. Bisognerebbe dare più pubblicità a queste cose: se si coglie l'imbrattatore sul fatto, deve pulire il danno, dandogli la possibilità di ricucitura con la città. Chi sbaglia può riparare e avere a cuore il bene comune".