ZOE PEDERZINI
Cronaca

Ponte della Motta, il cantiere avanza Al lavoro per far ’rientrare’ l’Idice "Poi sarà ricostruito l’argine"

Sei squadre in azione, ma i residenti temono gli espropri in vista del tracciato per la nuova struttura

Ponte della Motta, il cantiere avanza  Al lavoro per far ’rientrare’ l’Idice  "Poi sarà ricostruito l’argine"

Ponte della Motta, il cantiere avanza Al lavoro per far ’rientrare’ l’Idice "Poi sarà ricostruito l’argine"

di Zoe Pederzini

Prosegue il cantiere all’altezza del Ponte della Motta. Parte la sistemazione di due chilometri e mezzo di alveo, a valle del punto di collasso dell’argine e verranno rimossi 80mila metri cubi di terreno. Questa prima fase sistemerà l’alveo dell’Idice per farlo tornare ‘in carreggiata’, poi sarà la volta di argini e ponte. Nel frattempo, fanno paura, tra i residenti, eventuali espropri in vista del tracciato del ponte che sostituirà l’originale, la cui costruzione necessiterà anni. Restando all’immediato, da qui alla fine di giugno entrano nella fase conclusiva i lavori che consentiranno al torrente Idice di tornare al suo percorso naturale: un lavoro iniziato nelle scorse settimane e proseguita con la pulizia dell’argine per circa 2,5 chilometri a valle della rottura.

Ma la parte conclusiva di questi lavori si svolgerà nei prossimi giorni, con il risezionamento degli stessi argini a valle di Idice: sei le squadreal lavoro e circa 80mila i metri cubi di terra che verrà prelevata con l’obiettivo di ricostituire le pendenze necessarie perché l’Idice possa riprendere il suo corso naturale. In questi giorni l’acqua che esce dall’Idice (circa 78 metri cubi al secondo, pioggia permettendo) viene portata via da due canali di bonifica che portano via circa 40 metri metri cubi al secondo di acqua: dalla differenza tra queste due cifre è dipeso il graduale calo delle acque a Selva Malvezzi e alla Motta. "Si tratta di lavori particolarmente importanti e attesi dalle comunità: costituiscono il primo e fondamentale passo per l’avvio del ritorno alla normalità, perché preliminari alla ricostruzione dell’argine nel punto in cui è collassato – spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile –. Per accelerare al massimo le operazioni, saranno attive sei squadre: vogliamo giungere il prima possibile alla conclusione del cantiere".

A questi lavori per la ricanalizzazione dell’Idice nel suo percorso naturale, seguiranno già nella seconda metà di giugno i lavori per la completa ricostituzione dell’argine a monte della rottura a oggi completamente danneggiati dalla velocità dell’acqua conseguente alla frana: un lavoro che richiederà lo spostamento di 600mila metri cubi di terra e che avrà come orizzonte di realizzazione tutto il periodo estivo. "Tra i lavori per rimettere l’Idice nel suo corso naturale e le operazioni complessive di messa in sicurezza del territorio – dichiarano i sindaci Debora Badiali (Budrio) e Dario Mantovani (Molinella) – andiamo incontro a mesi in cui verrà messo in campo il massimo sforzo logistico necessario per garantire la sicurezza dei cittadini nel più breve tempo possibile. Ci è stato garantito il massimo impegno consci che il fattore tempo, la stagione estiva da sfruttare per l’esecuzione dei lavori, è fondamentale. In questi pochi giorni si è realizzato uno sforzo progettuale che in circostanze normali avrebbe richiesto mesi di lavoro e fin dalle prossime settimane ci sarà una progressiva intensificazione dei lavori necessari".