NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Covid Bologna, rientrato al lavoro il poliziotto no Vax

Accroglianò era stato sospeso a gennaio scorso perché non vaccinato In base al nuovo decreto è potuto tornare in servizio già da sabato

Medici al lavoro all’hub vaccinale

Medici al lavoro all’hub vaccinale

Bologna, 29 marzo 2022 - Il vice questore Giuseppe Accroglianò, che era stato sospeso dal servizio perché non vaccinato, è tornato al lavoro in Questura. Il poliziotto è rientrato sabato, a seguito della modifica della normativa Covid, che non prevede più la sospensione dal lavoro e dallo stipendio per gli operatori delle forze dell’ordine che non si sono sottoposti a profilassi: dal 25 marzo, come comunicato attraverso un’apposita circolare dal capo della Polizia Lamberto Giannini, i poliziotti ‘no-Vax’ sono quindi potuti rientrare in servizio. Così anche il funzionario, che ricopre il ruolo di vice all’Ufficio Volanti di via degli Agresti. Tutto come prima? No. L’obbligo vaccinale resta comunque in vigore per la categoria fino al 15 giugno: per gli ‘inadempienti’ si applicherà una sanzione pecuniaria da 100 euro, una tantum. Oltre a questo, servirà comunque esibire il Green pass base, quello ottenuto a seguito di tampone, per continuare ad accedere al lavoro.

La scelta di non vaccinarsi ha provocato non poche grane ad Accroglianò. Che, oltre ad essere stato sospeso dal questore Isabella Fusiello - nel rispetto di quanto previsto dal decreto legge Covid datato 15 dicembre -, era pure stato iscritto dalla Procura nel registro degli indagati a gennaio scorso per interruzione di pubblico servizio, a seguito della vicenda accaduta all’hub vaccinale di Casalecchio che lo aveva visto protagonista. Ossia, i ritardi nel servizio e i disagi per gli utenti che sarebbero avvenuti il giorno in cui il vicequestore si era presentato, accompagnato da un avvocato, al centro vaccinazioni, iniziando a porre svariate domande sugli effetti del siero al medico dell’accettazione, tanto che era anche intervenuta la dirigente di tutti gli hub vaccinali della provincia, per rispondere alle sue domande, senza che però il poliziotto risultasse mai soddisfatto, tanto che alla fine aveva anche chiamato i carabinieri per ‘cristallizzare la scena’. In sostanza, la presunta incompetenza dei medici vaccinatori. Se quindi la vicenda giudiziaria va avanti, con il poliziotto difeso dall’avvocato Alessandro Ariemme, sul fronte lavorativo la questione è sostanzialmente rientrata (benché non sia esclusa la possibilità di un provvedimento disciplinare) con la modifica delle normative Covid e le ‘Disposizioni volte a favorire il rientro nell’ordinario in seguito alla cessazione dello stato di emergenza da Covid-19’.

Che, anche a livello locale, continua ad arretrare. Ieri i casi di nuovi positivi nel Bolognese sono stati 855, sui 3.187 in Regione. Non si sono registrate per fortuna nuove vittime e il numero di pazienti ricoverati nelle terapie intensive cittadine è rimasto invariato (15).