REDAZIONE BOLOGNA

Poliziotto No vax a Bologna, si muove la Procura

Il vicequestore Accroglianò: "Mi vaccinerò? No comment". L’Ausl: "Altri casi nelle forze dell’ordine"

Un’immagine dell’hub vaccinale di Casalecchio

Un’immagine dell’hub vaccinale di Casalecchio

Bologna, 13 gennaio 2022 - Sul 'caso Accroglianò’ si muove la Procura. Ma non è tutto. Già, perché come denunciato ieri dall’Ausl, quella del vice questore aggiunto No vax, che si è presentato all’hub di Casalecchio con un avvocato per poi chiamare il 112, non è il solo accaduto nei giorni scorsi con protagonisti appartenenti delle forze dell’ordine. Giuseppe Accroglianò, numero due delle Volanti di piazza Galileo Galilei, da venerdì scorso è sospeso dal servizio. Il questore Isabella Fusiello non ha fatto altro che rispettare alla lettera la norma, entrata in vigore il 15 dicembre, che prevede l’obbligo vaccinale per poliziotti, carabinieri, docenti. E il vice questore aggiunto ad oggi vaccinato non lo è. Ma lo stesso, i primi giorni dell’anno, si è reso protagonista di un episodio (che nulla ha a che fare con la sospensione) che attualmente è al vaglio del procuratore capo Giuseppe Amato.

Quanto durano quarantena e isolamento, le nuove regole - No vax over 50, a Bologna gli accessi diretti dell'Ausl vanno deserti - Vaccino over 50 a Bologna, Lepore: "Campagna non decolla, ma rischiano la vita"

Il procuratore Amato
Il procuratore Amato

Green pass e trasporti: le nuove regole per scuolabus, autobus e treni

Rabbia Ausl

Una vicenda, raccontata ieri dal Carlino , finita in una dettagliata relazione che il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon, ha inviato direttamente al questore. Il contenuto? Accroglianò che si presenta all’hub di Casalecchio con un avvocato e con in mano l’appuntamento per il vaccino e quando è il suo turno inizia a formulare una serie di domande al medico di turno. Per poi chiamare il 112 a cristallizzare la scena. Quale? "Purtroppo – spiega Luciana Prete, dirigente del dipartimento Igiene dell’Ausl e che si è occupata del caso specifico – molti No vax stanno mettendo in pratica questa tecnica con un intento duplice: fare perdere tempo e dimostrare che il medico non è abbastanza preparato, dunque non in grado di fare il vaccino. Siamo stanchi di perdere tempo con queste persone che poi non si vaccinano, non è ammissibile che ci si presenti con un avvocato". Per il momento l’Ausl non ha formalizzato denuncia nei confronti di Accroglianò e per quel suo atteggiamento, anche se "la stiamo vagliando".  

Strategia condivisa

Sempre i primi dell’anno, questa volta all’hub della Fiera, un altro esponente delle forze dell’ordine ha fatto la stessa cosa: "Si è presentato con un avvocato e con un plico di carte, – continua la dirigente sanitaria – ha iniziato a fare domande capziose, ha chiesto che il medico scrivesse sull’autocertificazione che per almeno 10 anni il vaccino non avrebbe comportato complicazioni e altre richieste del tutto pretestuose. Per poi chiamare il 112. I medici e tutti noi siamo pronti a rispondere alle domande, ma non a perdere tempo di fronte a queste messe in scena di persone, con una strategia condivisa e ben precisa, che alla fine se ne vanno senza vaccinarsi. Da ora in poi denunceremo e chiameremo noi stessi le forze dell’ordine". Dall’inizio del 2022 i casi analoghi con No vax di ogni genere negli hub bolognesi sono stati 15. "Molte delle loro domande rivolte ai medici del triage sono prese da internet – chiude Luciana Prete –, da qualche gruppo social e non hanno nulla a che vedere con la scienza".  

Via Garibaldi

Ora, però, irrompe la Procura. D’ufficio. Il procuratore Amato, infatti, ha dato mandato alla polizia giudiziaria di recuperare tutte le carte utili – a partire dalla relazione dell’Ausl – per valutare se il comportamento del dirigente di polizia può diventare materia per un fascicolo con l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio o altro. E il nome del vice questore No vax potrebbe non essere il solo a finire nel mirino dell’accertamento.