NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Poliziotto eroe salva 13enne a Bologna, lei: “Travolto sulle strisce per allontanarmi”

Il vice ispettore delle Volanti, Ivano Perrone, è rimasto ferito in modo grave. Il ringraziamento dell’adolescente: "Se non si fosse buttato sarei morta"

Il vice ispettore delle Volanti, Ivano Perrone, è rimasto ferito in modo grave per salvare la 13enne. Il ringraziamento dell’adolescente: "Se non si fosse buttato sarei morta"

Il vice ispettore delle Volanti, Ivano Perrone, è rimasto ferito in modo grave per salvare la 13enne. Il ringraziamento dell’adolescente: "Se non si fosse buttato sarei morta"

Bologna, 27 giugno 2024 – In Questura, Ivano (al secolo Ottaviano) Perrone lo conoscono tutti. Vice ispettore delle Volanti di lungo corso, Perrone lo scorso 18 maggio è rimasto vittima di un gravissimo incidente: mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali a Lavino, è stato investito da un’auto, riportando traumi e fratture multipli.

Trasportato d’urgenza al Maggiore, è stato sottoposto a più interventi. E adesso si sta riprendendo, piano piano, tra l’affetto della figlia e dei colleghi che ogni giorno fanno sentire la propria vicinanza al vice ispettore. Quello che finora non era emerso, però, è che Perrone, pure in quella circostanza, si è comportato da vero poliziotto: era in compagnia di amici su quella strada e, al suo fianco, c’era Roberta, di 13 anni. E Perrone, quando ha visto l’auto piombare loro addosso, d’istinto ha spinto la ragazzina sul marciapiede, perché non venisse travolta anche lei.

Un gesto che l’adolescente non ha dimenticato, scrivendo una lettera di ringraziamento per il poliziotto: "Assieme a te e ai miei genitori dovevamo attraversare la strada – scrive Roberta, rivolgendosi direttamente al vice ispettore –, con la tua ironia ci hai costretto ad attraversare quel piccolo tratto sulle strisce, mi trovavo di fianco a te, la tua ombra copriva completamente la mia, come se mi stessi proteggendo".

Un’impressione che è diventata realtà: "Eravamo quasi arrivati dall’altra parte – continua Roberta – quando mio padre getta un urlo... Con un gesto istintivo mi avevi spinto verso il vicino marciapiede. E subito dopo un forte rumore. Una macchina sbucata da chissà dove ad alta velocità ti ha colpito violentemente, prendendo in parte anche me. Se avesse centrato il mio fragile corpo non so se sarei qui a scrivere queste poche righe".

Uno choc per la tredicenne: "ho visto la morte davanti ai miei occhi, non ho mai avuto tanta paura per me e per qualcun altro", scrive ancora, preoccupata per Perrone, definito una ‘pantera’ - animale simbolo delle Volanti, ufficio in cui il poliziotto ha passato quasi tutta la sua lunga carriera -, ma convinta che riuscirà a rialzarsi: "Ti ho visto in ospedale rotto e sofferente – conclude la lettera –, ma so che il tuo corpo da vecchia pantera reagirà, voglio rivederti sorridere presto".