Poliziotti ‘attori’ contro le truffe agli anziani

Poliziotti in video per sensibilizzare anziani sulle truffe. Iniziative della Questura per proteggere le fasce deboli e diffondere consapevolezza.

Poliziotti ‘attori’ contro le truffe agli anziani

Poliziotti in video per sensibilizzare anziani sulle truffe. Iniziative della Questura per proteggere le fasce deboli e diffondere consapevolezza.

Poliziotti ‘in scena’ per aiutare gli anziani a riconoscere le truffe ed evitarle. Sono proprio gli agenti, quelli in servizio e anche in pensione, i protagonisti dei video realizzati dalla Scientifica e dall’Ufficio di Gabinetto per mettere in guardia la popolazione da raggiri. Brevi scene tipo recitate dai poliziotti, che impersonano, di volta in volta, vittime o truffatori, seguite dai consigli, dispensati dal commissario capo Letizia Guadagnino, su come evitare di finire in trappola. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito della campagna informativa della Questura, è partita ieri, con la presentazione del primo video, relativo alla truffa del ‘finto tecnico’ da parte del questore Antonio Sbordone, assieme a Guadagnino e alla dirigente della Scientifica Martina Torta. "L’obiettivo – ha spiegato Sbordone – è raggiungere anche quei cittadini che non frequentano parrocchie o centri sociali dove periodicamente si tengono incontri informativi. Il nostro impegno è massimo nella tutela delle fasce deboli: al di là del danno economico, questi episodi lasciano profondi traumi in chi li subisce. Vogliamo dare alle persone strumenti in più per difendersi". I filmati verranno diffusi sui social della polizia, passeranno per le tv locali e sui siti dei giornali, oltre che negli uffici della Questura aperti al pubblico, come l’ufficio denunce. L’idea è allargarli anche ad altri uffici pubblici e magari supermercati. L’iniziativa parte in un momento, in città, in cui il fenomeno vede una sostanziale attenuazione: "Ma si tratta di fasi alterne: non dobbiamo mai abbassare la guardia", ha spiegato Sbordone. Un risultato ottenuto attraverso le campagne informative e grazie ai servizi specifici di controllo intensificati. Tuttavia, come ricorda Sbordone, "resta la difficoltà di affrontare questo reato, di fronte a una normativa che, di fatto, rende impossibile l’arresto del truffatore, a meno che non si riesca a contestargli l’associazione a delinquere".