Pace a intermittenza, tra Palazzo d’Accursio e il ministero della Cultura. Sembrava fosse amore, e invece sono riprese metaforicamente le ’botte’ di Natale. Ieri la sottosegretaria Lucia Borgonzoni (Lega) aveva riferito alla Camera, rispondendo a un’interrogazione del deputato ferrarese Davide Bergamini, sempre del Carroccio, per ricostruire pezzo per pezzo tutta la crisi della Garisenda, la Torre a rischio crollo. Ma alla critica del governo sull’operato dell’amministrazione, rea per Roma di non essere intervenuta per tempo malgrado l’antica evidenza delle carte, ha risposto a brutto muso il Comune, che non vuole più sentire attacchi "personali".
ALLA CAMERA
"Delle due l`una: o il sindaco sapeva e non ha fatto niente – cosa gravissima, che metterebbe in discussione il fatto che possa continuare a svolgere il suo lavoro –, oppure il presidente del comitato, che fa capo al Comune e che è anche direttore del settore Edilizia pubblica, la dottoressa Manuela Faustini Fustini, non gli ha riferito mai nulla, e allora però c’è da domandarsi il perché continui ad essere lì". E’ questo il passaggio della prolusione di Borgonzoni che ha fatto infuriare il sindaco e la giunta. Parole che non sono una novità, visto che la sottosegretaria aveva espresso lo stesso concetto quasi un mese fa. La stessa critica, seppur con parole diverse, era stata mossa anche dal ministro Gennaro Sangiuliano. Borgonzoni ieri ha anche espresso la totale "disponibilità del ministero" per un supporto sul restauro dela Torre. Ma, questo il senso, ovviamente la fase di collaborazione non può escludere la critica alla gestione precedente, che non è personale ma al ruolo di chi aveva responsabilità in quei momenti.
IL COMUNE
"E’ ora di finirla con gli squallidi attacchi in piazza ai dirigenti del Comune – recita così la nota di ieri firmata dall’assessore ai Lavori pubblici, Simone Borsari –. Come Borgonzoni sa o dovrebbe sapere, tutti gli atti mostrano che il Comune ha sempre prestato la massima attenzione alla tutela della Garisenda. Non si capisce la ragione di questi attacchi che ormai rasentano il personale, ai quali diciamo basta. Abbiamo peraltro fiducia nella magistratura e rispettiamo l’indagine in corso".