Bologna, 30 novembre 2022 - "Ci mancate". Uno studente ha lasciato un bigliettino sulla saracinesca abbassata per metà di ‘Pizza Casa’. Da giovedì, la storica pizzeria di via delle Belle Arti, ritrovo abituale di tutti (o quasi) gli studenti bolognesi, di giorno e di notte, è chiusa. Il crollo del controsoffitto del magazzino, e più ancora un contenzioso con la proprietà delle mura, che ha intimato lo sfratto - eseguito nei giorni scorsi - ai gestori della pizzeria, ha fatto abbassare il sipario sulle margherite a 2,50 euro, che hanno sfamato generazioni di universitari.
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"I ragazzi ci chiedono il perché di questa chiusura – dicono i gestori Flavia Dauti e Ayman Marzouic –, ora siamo in attesa dell’udienza per il ricorso. Avevamo chiesto alla proprietà di aspettare quella data, il 23 dicembre, prima di muoversi, ma non c’è stato verso". Giovedì i ragazzi hanno dovuto lasciare la pizzeria, che il giorno seguente ha subito il crollo del solaio del magazzino, il secondo in pochi mesi. "Abbiamo rischiato di perdere migliaia di euro di prodotti, non abbiamo neppure avuto il tempo di organizzarci per portare via le cose", dicono. Tanto è l’affetto da parte degli universitari che frequentano la storica pizzeria che "alcuni visto quello che era accaduto ci hanno proposto anche di organizzare una raccolta fondi", dicono Flavia e Ayman.
La questione, secondo la proprietà, la Zanichelli Srl, con cui i gestori della pizzeria (rappresentati dall’avvocato Francesco Messori Roncaglia) sono in causa dopo aver fatto opposizione tardiva all’ordine di sfratto, è più complessa e non legata ai lavori. Spiega infatti l’avvocato della proprietà Alice Alessandri, "la decisione, oltre che dai pagamenti, deriva da comportamenti inadempienti che vanno avanti da tempo e che hanno costretto la Zanichelli a questo passo". Un contenzioso che si discuterà in Appello il 23 dicembre e che decreterà il destino della pizzeria di via Belle Arti 6, gestita da Marzouic dal 2013. "Il motivo dello sfratto è per morosità – spiegano Flavia e Ayman –, ma noi abbiamo saldato da tempo ogni pendenza. La verità, fuori dalle carte, è che ci viene imputato il degrado di tutta la zona, benché in questi anni ci siamo impegnati, anche attraverso l’ingaggio di un vigilante, a limitare l’esuberanza dei nostri clienti, a pulire se lasciavano i cartoni della pizza in giro... Vedremo cosa succederà. Certo che ci fa piacere, invece, l’affetto dei tanti studenti che ci lasciano bigliettini e ci mandano messaggi per sapere se e quando torneremo".