"Più che un’attrice, sono una penna che si muove. Ma ai 30 all’ora"

Stasera Arianna Porcelli Safonov al parco del Museo etrusco con il monologo ’Fiabafobia’ per la prima di tre date bolognesi

"Più che un’attrice, sono una penna che si muove. Ma ai 30 all’ora"

"Più che un’attrice, sono una penna che si muove. Ma ai 30 all’ora"

I monologhi di Arianna Porcelli Safonov riempiono i teatri d’Italia. Il pubblico accorre per ascoltare la sua ironia: che si parli di moda, di cibo oppure di ansia, non importa. L’unica regola del gioco è la voglia di pensarci su, senza rinunciare al lusso di una risata liberatoria.

Quali sono la sue tappe bolognesi?

"Stasera alle 21 sarò a Marzabotto nel Parco del Museo nazionale etrusco, con Fiabafobia, un monologo che fotografa l’istante in cui veniamo schiaffeggiati dalle nostre fobie mentre facciamo finta di essere cool. Poi il 29 giugno a Castel Maggiore, in occasione di Condimenti Festival, dove andrà in scena Alimentire. Lo spettacolo è ispirato dai testi del giornalista Michael Pollan e ironizza sull’ossessione per la cucina. Concludo il 4 luglio a Bologna con Asap, testo inedito che presento al Giorni Perfetti Festival".

Asap sta per?

"’As soon as possible’ una frase abusata che è anche lo slogan di un’epoca. In spagnolo, al contrario, leggiamo ’Pasa’ che significa ’Cosa succede nella tua vita?’. Mi diverte questa magia linguistica: i latini ridimensionano l’ansia con cui gli anglosassoni ci opprimono da anni. Asap è il tentativo di immaginare un’inversione di tendenza: basta con il mito dell’eterna giovinezza. Lasciamoci andare alle virtù della vecchiaia. Proveremo a desiderare la perdita della memoria, la libertà dall’ossessione per lo stile, la regressione a un livello infantile ormai perduto. Un gioco sul fascino della terza età, risorsa preziosa per le generazioni contemporanee che trasudano ansia".

Non è faticoso portare in giro più di uno spettacolo alla volta?

"Potrei morire di noia girando l’Italia con un solo monologo. Avendo come fedele compagno il leggìo, posso permettermi di scrivere il quintuplo di quello che potrei ricordare. Più che un’attrice sono una penna che si muove".

Che rapporto ha con Bologna? "Qui c’è stato il miracolo del primo spettacolo. 2016, Teatro degli Angeli, 35 posti stretti. È partito tutto così velocemente che avrò preso di sicuro una multa! Adesso però, con i 30 all’ora, è finita la magia".

Fabio Marchioni