PAOLO ROSATO
Cronaca

Pier Ferdinando Casini e la Garisenda: “Basta dispute da paese, si colga l’occasione per ripensare la città”

Il senatore bacchetta i protagonisti dello scontro politico sulla Torre. “Fermiamoci, diamoci una calmata: serve collaborazione istituzionale. Il restauro è un caso mondiale”

Bologna, 19 novembre 2023 – "Con quello che sta succedendo alla Garisenda ci divertiamo ben poco. In più, sono assai rattristato dal dibattito politico". Non ci sta Pier Ferdinando Casini nel leggere del ping pong di strali tra amministrazione comunale e opposizione (a Bologna, non nel Paese) sui mali della Torre che rischia di venire giù. Il senatore, ieri impegnato al circolo CostArena per la presentazione – organizzata da Italia Viva – del libro di Carmine Abate su Giulio Andreotti (Albatros), ha esplicitato anche sui suoi canali social i propri principali timori. E’ dà alcuni consigli accorati a chi è salito sul ring.

Pier Ferdinando Casini e la torre Garisenda
Pier Ferdinando Casini e la torre Garisenda

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Senatore, cosa la preoccupa di più riguardo al dibattito che si sta scatenando?

"C’è una polemica politica fisiologica in una città come Bologna. Il sindaco dice che fa bene, invece l’opposizione dice che fa male. Solo che la stessa opposizione poi a Roma è coalizione che governa il Paese. Ecco, tutto questo deve tenersi in una fisiologia, ma non deve andare oltre. Anche perché tutti sono sempre più preoccupati".

La città, effettivamente, si chiede cosa ne sarà della Torre e del suo restauro.

"I cittadini bolognesi erano prima un po’ così, poi si sono decisamente preoccupati per la Garisenda. Ci sono gli operatori economici che vengono vulnerati nelle loro attività, c’è il tema del traffico che sconvolge la città. Tutte problematiche serie. Abbiamo una Torre che soffre di centinaia di anni di usura e tutte queste polemiche le trovo desolanti. Dico di più, dimostrano solo l’inadeguatezza di essere nei posti in cui si è".

Si riferisce agli attacchi, con richieste di dimissioni, da parte di FdI e Lega nei confronti di Lepore? Anche il ministro Gennaro Sangiuliano ha bacchettato il primo cittadino.

"Non intendo fare nomi, voglio solo fare un invito a tutti dall’alto dell’esperienza. Nulla di più. Anche perché poi la gente dà un giudizio molto negativo su tutti. C’è un sindaco che guida la città, poi c’è un’opposizione qui che però a Roma governa: no, fermiamoci. Diamo l’esempio di una classe dirigente seria, diamoci una calmata, hanno tutti torto. Per lo scontro politico ci sono le campagne elettorali".

Secondo lei c’è stata una sottovalutazione del Comune riguardo ai guai della Torre?

"E’ su da centinaia di anni, non ha mai dato sconvolgimenti particolari, ci sta che oggi una seria azione manutentiva sia necessaria. E proprio per questo e per la complessità dei lavori che verranno dobbiamo tutti riscoprire un principio fondamentale, quello della collaborazione istituzionale. Su atti di ordinaria amministrazione non mi scandalizza l’agone politico. Ma le cose straordinarie, come la Garisenda, lasciamole in quell’alveo".

Il Comune ha preannunciato una maxi riforma della mobilità, lei cosa ne pensa?

"Lepore fa di necessità virtù. Dobbiamo trasformare la vicenda da un gigantesco problema all’opportunità di convogliare, su un restauro che sarà eccezionale, l’interesse dell’opinione pubblica internazionale e anche l’interesse per cogliere, dai problemi che ci vengono dal traffico, l’opportunità di riorganizzarlo. Il restauro della Garisenda, come la Torre di Pisa, è un fatto mondiale. Non riduciamo tutto a una disputa paesana".