Le bolle di sapone, una magia che dura pochi secondi. Ma che può bastare a distrarre una bambina dagli orrori della guerra. Sono arrivati venerdì sera all’Ortopedia pediatrica del Rizzoli di Bologna, cinque minorenni accompagnati da due parenti. Fanno parte dei 100 palestinesi - tra pazienti e famigliari - che il governo italiano ha voluto aiutare, distribuendoli poi nelle strutture di varie regioni. Dei piccoli arrivati a Bologna, due bimbe di 5 anni che chiameremo Sama e Walaa, hanno subito traumi da esplosione, e sono state affidate alle cure dei medici dell’ospedale. Qui proveranno a riprendersi pienamente quella vita che le bombe hanno cercato di portare loro via. L’occasione per uscire da Gaza è stato il corridoio umanitario aperto nei giorni scorsi. Gli addetti della Croce Rossa, spiegano dall’associazione, sono andati a prenderli a Pisa, dove erano sbarcati verso le 19 con il C-130 dell’Aeronautica militare, partito dal Cairo.
Tre ambulanze della Croce Rossa hanno completato il trasporto e, sotto le Due Torri, ed è arrivato un gruppo di sette profughi: oltre alle due bimbe, anche tre altri minori, figli della zia di Sama, di 3, 11 e 14 anni, e appunto le due donne accompagnatrici. La Croce Rossa schierava anche mediatrici culturali volontarie, in grado di conversare in arabo, uno psicologo e un medico.
La colonna è arrivata al Rizzoli alle 22. Sono stati accolti in Pronto soccorso pediatrico, con le prime visite: tutti allo stremo delle forze per lo stress, il viaggio e per la situazione da cui provenivano. Dunque, i professionisti del Rizzoli hanno cercato di fare più in fretta possibile con gli accertamenti: i sette profughi sono stati accolti nel reparto di Ortopedia pediatrica, dove c’è un’ala riservata a queste situazioni. Al momento, dunque, sono 18 le persone ospitate nel reparto, di cui 12 sono minori. Due nuclei giunti nelle scorse settimane, fanno sapere dal Rizzoli, sono già stati dimessi.
Il primo obiettivo è stato mettere a proprio agio i bambini: quindi, dopo un pasto e un buon sonno (i piccoli hanno raccontato di aver dormito per terra per molti giorni), sono stati portati dei giocattoli. Grande successo per le bolle di sapone, "le bimbe sono rinate", spiegano dal Rizzoli: "A volte basta veramente poco per scordare, seppur per un attimo, le sofferenze patite". Oltre all’impegno dei mediatori culturali, sempre presenti, la prefettura ha facilitato una visita di rappresentanti della comunità islamica, per eventuali necessità degli adulti.
Andrea Bonzi