Bologna, 20 febbraio 2022 - Insieme per ridare il sorriso alla piccola Nour, una bimba libica affetta dalla nascita dalla paralisi facciale al volto, operata e guarita al Sant’Orsola grazie alla competenza dei chirurghi del reparto Maxillo-facciale. Un intervento reso possibile dalla collaborazione tra Fondazione Face3D, che ha sostenuto il costo dell’operazione, e Fondazione Sant’Orsola, che l’ha ospitata per due mesi insieme alla mamma e al papà.
Nour è una bambina libica e la sua storia raggiunge Bologna quando, all’inizio di dicembre 2020, Osama Khalifa, chirurgo maxillo-facciale di Tripoli in Libia, contatta e chiede aiuto a Federico Bolognesi, giovane chirurgo maxillo-facciale e attualmente Dottorando di Ricerca dell’Alma Mater Studiorum, conosciuto l’anno prima in India presso il centro oncologico Mazumdar Shaw Cancer Center di Bangalore. Nour ha sette anni e da tempo soffre di paralisi facciale che le impedisce completamente di muovere i muscoli dell’emivolto di sinistra, quando tenta di sorridere il viso le si distorce completamente verso il lato sano, quello destro. Questa patologia può avere diverse cause e, se non viene trattata nei tempi giusti, può diventare irreversibile. I genitori di Nour temono infatti un futuro molto difficile per la figlia, tanto più che nel loro paese le donne possono mostrare solo il volto.
Da alcuni anni a Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico diretta dal professor Claudio Marchetti e in particolar modo Bolognesi, collabora con il professor Federico Biglioli, Direttore della Chirurgia Maxillo-Facciale del San Paolo di Milano. Questa stretta collaborazione clinica e scientifica ha reso possibile la consulenza diretta del prof Biglioli che, insieme a Bolognesi e all’equipe del professor Marchetti, ha potuto operare Nour al Sant’Orsola.
Dopo aver faticosamente superato le difficoltà burocratiche per far giungere in Italia la bimba e i suoi genitori, si è presentato il problema di trovare i fondi sia per le spese mediche che per il mantenimento della famiglia di Nour a Bologna.
Solo grazie alla collaborazione tra la Fondazione Face3D e la Fondazione Sant’Orsola, si è potuto garantire l’ingresso di Nour nel Paese. La prima, nata per sostenere la ricerca e la cura in ambito maxillo-facciale, si è fatta carico di tutte le spese ospedaliere; la seconda, ha invece ospitato la famiglia libica per due mesi, in una struttura che accoglie coloro che giungono a Bologna per curarsi. È stato quindi eseguito un sofisticato intervento microchirurgico di “rianimazione facciale. E Nour potrà sorridere, come tutti.
red. cro.