NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Picchia l’anziana madre, poi la spinge dalle scale: arrestata dalla polizia

La violenta aggressione martedì in un appartamento in via dell’Arcoveggio. I vicini hanno chiamato gli agenti del commissariato Bolognina-Pontevecchio.

Picchia l’anziana madre. Poi la spinge dalle scale. Arrestata dalla polizia

Bologna, 12 gennaio 2024 – Al culmine dell’ennesima lite, una delle tante in quell’appartamento di via dell’Arcoveggio che condividevano, dopo aver preso a schiaffi e pugni l’anziana mamma, l’avrebbe spinta pure giù per le scale. La violenta aggressione è avvenuta nella tarda serata di martedì e la signora, di 80 anni, è stata ricoverata al Sant’Orsola con diversi traumi, dovuti alla caduta e alle botte prese dalla figlia, in preda alla rabbia e ai fumi dell’alcol.

A soccorrere la vittima, che urlava per il dolore, sono stati alcuni vicini, che hanno allertato il 118 e la polizia.

In via dell’Arcoveggio sono arrivati i poliziotti del commissariato Bolognina Pontevecchio, per ricostruire il contesto in cui era maturata quella violenza, ai danni di un’anziana indifesa. Stando a quanto ricostruito, ascoltando la testimonianza dei residenti del condominio dove madre e figlia vivono, le due donne avevano iniziato a litigare poco dopo l’ora di cena. Le urla erano state avvertite da diversi condomini. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare che, di lì a poco, l’anziana, che era uscita sul pianerottolo forse per chiedere aiuto, sarebbe finita giù per la rampa di scale, spinta dalla figlia, una sessantenne, al culmine della rabbia.

Al termine degli accertamenti, la donna, che era ancora in preda a un forte stato di agitazione e alterazione, è stata arrestata dalla polizia per maltrattamenti in famiglia e accompagnata alla Dozza, dove si trova detenuta, in attesa della convalida. La mamma è stata visitata in ospedale: all’arrivo in pronto soccorso aveva il volto completamente tumefatto e il naso rotto. Da quanto emerso, non era la prima volta che la figlia, con problemi di alcolismo e psichiatrici, l’aggrediva. Ma lei, con quell’amore cieco che solo le madri sanno avere, non aveva mai trovato la forza di denunciare quelle violenze, maturate nella solitudine e ne dolore delle quattro mura domestiche.