Bologna, 10 luglio 2024 – Sede di spaccio, a cielo aperto e alla luce del sole. Sede di risse tra delinquenti, membri di fazioni opposte, che si azzuffano tra di loro, rendendo insicura l’intera zona. E, per ultimo, sede di bivacco e degrado per sbandati.
Piazza XX Settembre continua, giorno dopo giorno, a essere un luogo abbandonato, dove prevalgono insicurezza, criminalità e malvivenza. Una situazione "fuori controllo", che spesso sfocia in "scenari degradanti" che coinvolgono la zona della stazione, la piazza e il parco della Montagnola.
Ne sono un esempio gli ultimi - e numerosi - episodi di cronaca: il più recente risale a due settimane fa, quando in una rissa iniziata con un agguato sono rimasti feriti due giovani nordafricani. A maggio, si è raggiunto l’apice, con l’omicidio del ventunenne Montez Alibi, ucciso da un connazionale di diciassette anni, sulla scalinata del Pincio della Montagnola. Danno ulteriore conferma dello scenario degradante e di delinquenza gli interventi delle forze dell’ordine: i carabinieri hanno permesso di arrestare un pusher a metà giugno; la Questura, invece, ha eseguito ventuno espulsioni in due mesi, la maggior parte riguardanti stranieri che operavano nella zona di piazza XX Settembre. Ma c’è bisogno di fare di più, come chiedono i cittadini e i commercianti, che desiderano un volto nuovo per il triangolo interessato da questi episodi. "Nonostante ci sia la camionetta della polizia, gli spacciatori rimangono impassibili: non hanno più paura – inizia Daniele Fusconi, di Safari valigeria –. Sono personaggi pericolosi, e diventa pericoloso anche girare a piedi nella zona. Questi soggetti discutono e litigano tra di loro: questo sfocia in risse che culminano anche con accoltellamenti, in particolare per motivi di droga. Le forze dell’ordine ormai non possono più fare niente". O forse "avrebbero bisogno di maggiore potere per intervenire quando succedono episodi di violenza o di spaccio – afferma una residente –. Gli agenti, spesso, hanno le mani legate, e i delinquenti possono passarla liscia".
Non mancano nemmeno furti o quelli tentati. "Hanno provato a rubarmi la bici, parcheggiata in sicurezza di fronte l’attività in cui lavoro – tuona Jade Malaguti, barista –. Queste persone qui sanno di non essere le benvenute, ma il degrado c’è, e transitano qui davanti ubriachi o sbandati: quando c’era l’impalcatura con il ponteggio, trovavamo qualsiasi cosa davanti all’entrata. Spesso ho dovuto chiamare le forze dell’ordine, anche per la situazione di spaccio a cielo aperto". L’attività ora "chiude alle 16, ma d’inverno l’orario arriva fino alle 19.30 – conclude la barista –. Chiudere più tardi non è possibile per lo scenario che si sviluppa". Le attività della Galleria II Agosto hanno, da anni, un corpo di sicurezza e vigilanza privata. “Sotto la galleria viviamo un’oasi felice, perché il nostro controllo c’è e si percepisce – afferma Samuel Amadesi, responsabile della sicurezza –. Ma fuori dal nostro passaggio è un altro mondo, che non giova alla città: siamo alle porte di Bologna, e ciò con cui si scontra il turista arrivando in stazione è tutto tranne un bel vedere, composto da degrado assoluto. Quello che chiediamo sono maggiori pattuglie, mobili, che vigilino sul territorio". Altri, invece, paragonano lo scenario attuale a quello di vent’anni fa. "Le forze dell’ordine ci rassicurano con la loro presenza - spiega Mirella, titolare della libreria Ubik –. Ma gli sbandati ci sono. Ora la situazione è molto migliorata: non sento più la paura, cosa che prima percepivo di più".