REDAZIONE BOLOGNA

Piazza Verdi, i residenti vogliono risposte

Ricevuti dal questore, criticato per le affermazioni sulla sicurezza, i cittadini hanno presentato un esposto contro degrado e movida

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Un esposto, per chiedere "che le autorità comincino a tirare fuori dei provvedimenti seri" per la zona universitaria. Contro movida molesta, spaccio, degrado. Lo hanno firmato i comitati di residenti e lavoratori di piazza Verdi, via Petroni e dintorni. Di cui una piccola delegazione, ieri mattina, ha manifestato sotto Prefettura, Questura e Comune. Otello Ciavatti e Giuseppe Sisti in testa, assieme ad altri cittadini, con l’immancabile striscione ‘Dormire è un diritto, impedirlo è un sopruso’, sono stati raggiunti, nel loro sit-in itinerante, dal consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Sassone ai leghisti Giulio Venturi e Michele Facci. I cittadini della zona universitaria hanno indirizzato l’esposto alla prefetta Francesca Ferrandino, al questore Gianfranco Bernabei, al procuratore Giuseppe Amato e al sindaco Virginio Merola. Avrebbero voluto incontrare il primo cittadino, ma era fuori da Palazzo d’Accursio per l’inaugurazione della Casa Gialla al Pilastro, o un altro rappresentante della Giunta, per discutere dei punti cardine della loro istanza. Nessuno, però, ha ricevuto i cittadini, rimasti ad attendere una risposta nell’atrio del Comune. "Ci hanno tenuti fuori dalla porta. È un precedente grave, che non fa onore alla tradizione di dialogo e ascolto del Comune di Bologna", ha detto Ciavatti. Quando i manifestanti se ne stavano andando, hanno però incrociato gli assessori Marco Lombardo e Alberto Aitini, che hanno confermato la loro vicinanza ai comitati e alle associazioni e si sono fermati per qualche minuto a parlare con i presenti. Ricevendo anche qualche applauso.

La delegazione è stata invece ricevuta dal questore Bernabei, che era stato criticato dai residenti per le dichiarazioni sulla sicurezza, rese ieri a margine del convegno della Fsp Polizia. Per Ciavatti, infatti, "è stupefacente quanto detto dal questore: non è vero che la situazione è sotto controllo, anzi si rischia di perdere il controllo, a causa della criminalità che si diffonde, del comportamento non soddisfacente dei gestori dei locali, del disagio sociale e dello spaccio di droga in zona universitaria. È inutile dire che le cose vanno bene: le cose non vanno bene e bisogna intervenire". Posizione condivisa anche dal consigliere di FdI Sassone: "Ci aspettiamo più fatti e meno chiacchiere a corredo di dubbie ricostruzioni sociologiche, che giustificano solo l’inadeguatezza della risposta istituzionale che lui dovrebbe approntare", ha detto Sassone, mentre il senatore Alberto Balboni, responsabile nazionale del Dipartimento Sicurezza e legalità di Fratelli d’Italia, ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per "chiedere se condivide l’intervento di taglio elettoralistico" di Bernabei. Parole, quelle del questore, condivise invece dal sindaco Merola: "Credo che il questore abbia detto con equilibrio la verità dei fatti. Se davvero uno ha a cuore la sicurezza, deve lavorare insieme alle istituzioni, al di là delle posizioni di parte. A Bologna da dieci anni tutti i reati diminuiscono – rivendica Merola – e noi dobbiamo farci carico della percezione di insicurezza, che è altrettanto reale, di cittadini che spesso vivono da soli. Non si tratta di negare i problemi". E gli ha fatto eco il deputato dem Andrea De Maria: "Serve una politica integrata fra presidio delle forze dell’ordine, repressione dei reati, promozione della qualità urbana e della coesione sociale. Concretezza. Non parole al vento".