Bologna, 14 novembre 2023 – L’aveva detto appena scoppiato ’il caso Garisenda’: "Sono disposto a tutto per salvare la Torre". E, così, dopo le transenne sotto i monumenti simbolo di Bologna, il prossimo passo potrebbe essere una maxi-pedonalizzazione del centro storico che darebbe – nei desiderata del sindaco Matteo Lepore – anche slancio alla zona universitaria. Il primo cittadino, ieri intervenuto in Consiglio comunale sulle prossime mosse per salvare la Torre, a partire dallo stanziamento di 4,7 milioni di fondi comunali, ha fatto un ulteriore passo avanti, mettendo sul tavolo l’ipotesi di pedonalizzare tutta via Rizzoli, centro nevralgico della città, sconfinando fino a strada Maggiore.
La malattia della Torre medievale, per ora, obbliga a fermare traffico e bus in via San Vitale e in piazza Ravegnana, bloccando di fatto il traffico anche su metà di via Rizzoli. Con la maxi pedonalizzazione, invece, l’area si allargherebbe di un bel po’.
Un intervento che – ammette lo stesso Lepore – "non è come bere un bicchiere d’acqua, occorrono investimenti e occorre soprattutto cambiare tutto il trasporto pubblico cittadino".
Insomma, continua il sindaco, "non dobbiamo rovinare la vita alle persone che lavorano tutti i giorni e vanno a scuola con l’autobus, ma offrire loro un’alternativa che possiamo realizzare. Pedonalizzare a tutti i costi non è il mio obiettivo".
Parole concilianti, certo. Ma resta il fatto che la maxi-pedonalizzazione potrebbe diventare realtà. Lo stesso Lepore da giorni ripete come un mantra che, vista la situazione che si è creata sotto la Garisenda e l’Asinelli, anche dal punto di vista della mobilità, "si può pensare a una nuova idea di centro pedonale e vivibile", con un arcipelago di isole pedonali, zone verdi, piazze e piazzette collegate tra loro. Ma prima del grande salto, serve un piano del trasporto pubblico locale che "arriverà entro dicembre". L’idea che circola in ambienti vicini all’amministrazione è di ridurre il numero di bus che attraversano il centro, con due possibilità: ‘spezzando’ le linee, oppure facendoli passare all’esterno del cuore della città.
In attesa di vedere se il ’nuovo’ centro diventerà realtà, arrivano i primi affondi dalle opposizioni ("Lepore vuole trasformare il cuore della città in un deserto"), mentre dalle associazioni dei commercianti, da Ascom a Confesercenti, filtrano non pochi timori per le attività, alcune già fiaccate dalle transenne sotto le Due Torri.
E mentre Bologna procede anche con l’altra rivoluzione-bandiera della giunta Lepore, la Città 30, sul tavolo c’è anche la partita della tutela Unesco che il sindaco spinge da settimane. Il primo cittadino ne parlerà oggi a Roma con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami. Non pervenuto Vittorio Sgarbi.
"Non mi risulta che ci sarà. Dopo essere stato indicato come referente per la Garisenda in un primo momento, non se ne occupa più", ha detto ieri Lepore.