di Donatella Barbetta
Anziani e fragili al centro della campagna vaccinale: entro maggio l’obiettivo è "chiudere con la popolazione più a rischio", garantendo a tutti almeno una dose di vaccino anti-Covid. "È un dovere morale farlo, poi penseremo ai più giovani". Così Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl, presente al Maggiore all’inaugurazione del punto vaccinale per le persone con alto rischio allergologico dove ieri sono stati ’protetti’ i primi cinque pazienti con Pfizer.
Finora, prosegue Roti, "oltre il 95% degli over 80 ha ricevuto almeno una dose" e adesso "puntiamo a chiudere con i vaccini a domicilio entro 40 giorni da questa settimana, quindi entro fine maggio, così come termineremo con i fragili tra il 10 e il 15 maggio con la prima dose". Tra l’altro, aggiunge il coordinatore della cabina di regia vaccinale, "abbiamo la certezza dell’arrivo tra pochi giorni di dosi Pfizer, che aumenta del 30-35% le forniture previste per fine aprile e inizio maggio". Roti che guarda anche al calendario: entro l’estate, "vorremmo che fosse raggiunta la copertura di gregge, ma dipende tutto dalle forniture. Viaggiamo su una media di 5.500 vaccini al giorno, ma siamo limitati dalle disponibilità. Quando arriveremo ai più giovani, dovremo spingere su sedi ad alti volumi e sistemi come il drive through". Roti risponde anche alle proteste sollevate dalla Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale, sulle vaccinazioni a domicilio.
Per Maurizio Camanzi, segretario provinciale Fimmg, ai medici di famiglia resta "solamente un ruolo accessorio nei confronti dei soli pazienti non deambulabili e a domicilio". Secondo Roti, invece, "l’accordo che abbiamo firmato prevede il loro coinvolgimento non solo per le vaccinazioni domiciliari e non c’è alcuna intenzione di fare un passo indietro. Abbiamo bisogno dei medici di famiglia, perché possono dare una mano importante su tutte le categorie. Ci stiamo confrontando sulle incomprensioni, ma sono ottimista. Il tema domiciliare è spinoso e molto complesso. E abbiamo attivato anche molte iniziative collaterali, come i ‘drive through’, per ridurre le vaccinazioni a domicilio". Sono circa 5mila le vaccinazioni a domicilio da fare sul territorio dell’Ausl. Primo bilancio su disabili e pazienti fragili. "Rimangono 23mila persone che in settimana riceveranno il messaggio con la proposta di appuntamento – assicura Roti – perché non avendo vaccini, non potevano organizzare le agende". Sui caregiver dei minori, inoltre, "la Regione sta accelerando – osserva il ds – e probabilmente sarà possibile farlo tramite una autocandidatura", quindi i genitori dei bambini fragili potranno prenotarsi attraverso un portale online. Per i caregiver dei disabili adulti, invece, "al momento non abbiamo ancora lo sblocco per le prenotazioni, aspettiamo indicazioni", conclude Roti, ricordando che ieri "800 persone obese hanno prenotato la vaccinazione in farmacia dopo il test".
Gaia Deleonardi è la responsabile allergologia e autoimmunità del Laboratorio unico metropolitano. "Selezioniamo i pazienti perché gli allergici classici non sono indirizzati in questo percorso – precisa – dove invece rientrano le persone con asma bronchiale grave che hanno avuto reazioni anafilattiche e pazienti con patologie particolari, come la mastocitosi. È un servizio reso possibile grazie al lavoro di squadra tra noi allergologi e l’équipe di rianimatori del Dipartimento di emergenza-Urgenza dell’Ausl". Per queste persone la somministrazione è più lunga e la fase post vaccino è di almeno un’ora. Durante la preparazione, a ogni paziente vengono rilevati i parametri di pressione sanguigna, saturazione e frequenza cardiaca e viene posizionato un accesso venoso. Sono 191.010 le prime vaccinazioni e 84.591 le seconde, finora effettuate, in totale 275.601. Salgono a 145.201 le prenotazioni per le fasce di età a cui è ora rivolta la campagna vaccinale.